Avezzano. “È veramente singolare che il Pd parli del Crua dopo averlo affossato e cancellato definitamente la ricerca in agricoltura in Abruzzo. Sono anni che il Consorzio è fermo (morto) e le uniche attività sono state i debiti maturati, oltre 2 milioni di euro. Se il Pd o il centrosinistra avessero avuto a cuore il Crua e la Marsica avrebbero potuto dare un segnale con la cosiddetta “legge Mancia”, destinando almeno una piccola quota di risorse al territorio Marsicano”. Lo dichiara il vice presidente della giunta regionale con delega all’Agricoltura Emanuele Imprudente.
“L’occasione è invece utile – spiega Imprudente – per dire chiaramente ciò che si è fatto e si sta cercando di fare concretamente, dopo anni di disinteresse totale. È stato predisposto in questi giorni, su nostra iniziativa e dopo decine di incontri e tentativi, un piano industriale che vede il coinvolgimento, all’interno del Crua, di un’eccellenza regionale di livello mondiale che è l’Istituto Zooprofilattico di Teramo. Un piano industriale che dovrà nel giro di qualche anno far camminare il Crua con le proprie gambe. Tutto questo prevedendo la possibilità di eseguire tutta una serie di attività che non sono mai state fatte: si supera la sola ricerca fine a se stessa e si va incontro alle potenziali esigenze delle aziende agricole, del territorio marsicano e abruzzese. Il territorio e la gran parte della politica marsicana hanno abbandonato completamente l’argomento, nessuno ha detto una parola neanche quando circa un anno fa il Comune di Avezzano è uscito dal Consorzio. Nella manovra finanziaria approvata in Regione da qualche giorno è scritto chiaramente che questa è una delle priorità da finanziare nel momento in cui arriveranno i ristori per le minori entrate al bilancio regionale dovute al Covid e le procedure tecniche ben definite. Il sindaco Di Pangrazio è informato e coinvolto su quanto si sta cercando di fare, pronto a far rientrare il Comune nel Consorzio. Si sta condividendo un percorso difficile con almeno quattro attori diversi, forse unico nella storia recente della nostra regione, ma che potrà essere utile per tutto l’Abruzzo. Quanto si sta cercando di fare oggi poteva essere fatto tranquillamente negli anni passati, quando anche le norme di riferimento erano più semplici. Ora il tempo è poco e le condizioni difficili, per questo è il momento che la demagogia venga messa da parte. Il territorio merita e si aspetta altro” conclude.