Celano. La politica della Marsica si mobilita compatta ogni qual volta si paventa la chiusura di un’azienda importante del territorio. La crisi si fa sempre più sentire e i nostri rappresentanti istituzionali fanno il loro dovere quando difendono il lavoro e le famiglie coinvolte. Così come meritorio è l’impegno per difendere istituzioni come il Tribunale di Avezzano, presidio di legalità ma anche luogo di lavoro per svariate centinaia di lavoratori autonomi.
Occorre lo stesso impegno e la stessa compattezza anche per la realtà economica più grande della Marsica: l’agricoltura del Fucino. Ci sono centinaia di aziende piccole e grandi che danno lavoro a migliaia di addetti e che garantiscono linfa vitale a tutte le altre categorie sociali. Con enormi riflessi di carattere ambientale. Nel periodo dell’anno più importante per il settore, le aziende agricole non possono utilizzare l’acqua per irrigare i campi perché i canali sono a secco. Non si può più parlare di emergenza perché la crisi idrica si ripete ciclicamente quasi ogni cinque anni. Occorre quindi intervenire, e fin da subito. Si è passati da una situazione amministrativa caotica in cui erano troppi gli enti pubblici che si occupavano dell’acqua a una totale assenza di punti di riferimento. Con lo smantellamento dell’ARSSA è stato anche interrotto il decennale servizio di rilevamento dei dati meteorologici delle centraline dislocate su tutto il territorio della Marsica. Sono stati interrotti tutti i rapporti di ricerca con l’università per lo studio e il monitoraggio dell’attività del Fucino, in particolare la raccolta dati per tenere aggiornato il bilancio idrologico del Fucino. L’economia fucense è su un precipizio. Le aziende, già colpite dalla crisi economica, non possono reggere se non gli si consente di lavorare ed investire con un minimo di sicurezza. Si è passati da una disponibilità idrica di 115 milioni di metricubi prima del 1988 a soli 6 milioni di metricubi del 2002. E la situazione è ulteriormente peggiorata nell’ultimo decennio. Eppure il Fucino potrebbe essere una delle areee più umide e idrogeologicamente ricche d’Italia. Questo è almeno l’analisi dei prof. Marco Petitta e Ezio Burri autori di numerose ricerche scientifiche sul Fucino, recentemente sintetizzate nel volume “Acqua e agricoltura nel Fucino” della Società Geografica Italiana del settembre 2011. Questa situazione non è più tollerabile e per questo come ecologisti del PD abbiamo deciso di convocare un’assemblea pubblica a Celano domenica 22 luglio, in piazza IV Novembre a partire dalle ore 18 dove sono invitate tutte le istituzioni, le organizzazioni di categoria, le forze politiche della Marsica. Occorrono proposte e indicazioni serie da attuare immediatamente per uscire da questa emergenza.