Avezzano. Il ruolo della minoranza, se interpretato nel modo giusto, riveste un’importanza fondamentale per stimolare comportamenti virtuosi di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica. Nel caso specifico, sul debito da 1,3 milioni del Cam, gli strali dei censori Verdecchia e Di Cicco, probabilmente già in campagna elettorale, arrivano però fuori tempo massimo: l’Ente, infatti, dopo una lunga serie di incontri con i vertici del Cam mirati a trovare un’intesa rispettosa delle leggi e degli interessi dei cittadini di Avezzano, ha già siglato un accordo con la società di gestione del servizio idrico integrato (protocollato il 15 aprile 2011). Tale protocollo fissa i termini per chiudere la partita, ma senza danneggiare il Consorzio Acquedottistico Marsicano che, ricordiamo a chi non sembra esserne edotto, è una società pubblica con soci i Comuni della Marsica, e dà lavoro a 130 persone. Particolare non secondario per chi è chiamato a tutelare gli interessi collettivi. A tal proposito, con buona pace di Verdecchia e Di Cicco, rispetto al credito maturato relativo al rimborso dei mutui 2006/2010, il Comune ha sottoscritto ufficialmente il piano di rientro con il Cam, che ammonta a 992.680, 12 euro, mentre il resto della somma, 298.738, 25 euro, è stata dirottata sul debito del Comune verso il Cam riguardante il pagamento delle bollette per le utenze comunali. L’accordo fissa il recupero dei fondi in cinque anni con pagamento di 15 rate a cadenza quadrimestrale pari a 66.179 euro l’una, ai sensi e nel rispetto del parere emesso il 18 giugno 2009 dalla sezione Regione Lombardia della Corte dei Conti, con il quale l’organismo giurisdizionale contabile ritiene ammissibile e legittima la trasformazione del credito maturato nei confronti di una propria società partecipata in un prestito restituibile senza interessi.