Avezzano. “Sono passati ben sei mesi dalla presentazione della mia proposta di legge sui consorzi di bonifica abruzzesi, un disegno che ha come obiettivo quello di restituire agli agricoltori abruzzesi la gestione ordinaria dei consorzi” spiega l’ex Assessore Regionale al ramo.
“Questa proposta, condivisa dalle associazioni di categoria e dall’intero mondo agricolo abruzzese, giace purtroppo nei cassetti della Commissione competente in materia e, dopo l’avvio dell’iter con le audizioni dei portatori di interesse, non è stata più iscritta all’Ordine del giorno per essere licenziata ed approvata in via definitiva dal Consiglio”.
“Insomma, la nostra proposta è stata lasciata nel dimenticatoio, una scelta del centrodestra abruzzese che non capisco tenuto anche conto che molti colleghi di maggioranza condividono l’impianto della proposta che vuole l’indizione, in tempi certi, di nuove elezioni per rinnovo degli organi statutari” chiarisce Pepe. “Chiedo quindi che dalle parole si passi ai fatti e, per questo motivo, auspico che la legge venga iscritta all’Ordine del giorno del prossimo Consiglio Regionale e la maggioranza di centrodestra dica finalmente, in maniera chiara, se intende affrontare e risolvere le problematiche del mondo agricolo abruzzese, partendo proprio dalla restituzione ai consorziati della gestione diretta degli enti di bonifica regionali”.
“I commissari, ai quali va il mio personale ringraziamento, hanno svolto e completato in maniera egregia le funzioni stabilite per loro nella legge di riforma, dando completa attuazione alle attività di approvazione dei nuovi statuti e nella riorganizzazione di ciascun consorzio sotto il profilo gestionale ed amministrativo. Ora è il tempo però della
programmazione e del rilancio di questi enti” conclude il Vice Capogruppo Regionale del Partito Democratico.
“Anche perché, gli ultimi mesi, hanno riportato a galla, in tutta la loro drammaticità, i numerosi problemi che attanagliano il settore. Tra questi, l’emergenza legata alla siccità, un tema questo che, anche in un’ottica di tutela ambientale, non è più rinviabile unitamente a quello delle bonifiche, dell’irrigazione, dei miglioramenti fondiari e
dei sostegni mai arrivati ai produttori di latte, argomenti che il mondo agricolo deve affrontare in ritrovato “autogoverno” con processi ottimizzati e in una prospettiva di sviluppo sostenibile. Davanti abbiamo la sfida dei fondi derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), prospettiva futura che deve vedere il mondo agricolo abruzzese coinvolto in prima persona”.