Avezzano. Rappresentanti istituzionali uniti per il futuro della Micron. Il consiglio comunale di Avezzano ieri pomeriggio si è riunito insieme al consiglio provinciale dell’Aquila per sostenere la vertenza dei lavoratori del sito marsicano della multinazionale americana. L’assise civica straordinaria -presieduta da Domenico Di Berardino e Filippo Santilli- ha certificato, senza ombra di dubbio, il sostegno pieno dei due Enti guidati da Giovanni Di Pangrazio e Antonio Del Corvo, alla battaglia di lavoratori e sindacati in difesa dell’integrità dello stabilimento Micron di Avezzano, dove l’azienda ha annunciato 700 esuberi. “É innegabile che il nostro paese e le nostre imprese stiano vivendo un periodo di crisi ma ció non per questo non dobbiamo permettere a un territorio di essere spogliato”, ha spiegato Di Berardino, “la politica esiste per trovare soluzioni e per questo oggi stiamo qui per far capire che insieme potremmo trovare qualche soluzione al problema del livello occupazionale impedendo cosí di far cadere il territorio nel baratro”. Dello stesso parere il presidente Santilli: “dobbiamo essere fermi e decisi per fare in modo che questo insediamento produttivo non venga a mancarci. In questo momento non ci sono colori politici, solo uniti possiamo lottare per difendere questo territorio”. Durante l’assise, alla quale hanno preso parte anche i lavoratori, le parti sociali e le Rsu di stabilimento, è stato letto e approvato un documento condiviso già da altri Comuni del territorio nel quale si ribadisce l’importanza del sito avezzanese per l’intera Provincia. “A Roma andremo in tanti e faremo sentire la nostra voce”, ha affermato Di Pangrazio, “noi chiederemo di aprire il tavolo di settore perché solo così potremo affrontare i veri problemi della Micron ma anche di altre aziende. Serve un grande sforzo da parte di tutti e serve avere un forte interlocutore che sicuramente non c’é ora visto che ci troviamo davanti a un governo dimissionario. Si sta trattando per addolcire la pillola e passare da 700 a 350 esuberi con l’arrivo di un’azienda tedesca. Ma noi vogliamo che questo sito venga salvaguardato e difeso e su questo impegneremo anche il nuovo governo”. Il documento approvato, redatto da un gruppo di lavoro formato da consiglieri provinciali e comunali, peserà secondo il presidente Del Corvo sul tavolo romano. “Non uno ma più incontri promuoveremo per tutelare e difendere gli interessi dei lavoratori della Micron e dell’intero territorio”, ha chiarito Del Corvo, “si perché la Micron non è una questione solo di chi ci lavora ma di tutti i cittadini, é una questione di territorio. Per questo abbiamo proposto al comune di Avezzano di tenere un consiglio congiunto, inoltre abbiamo inviato a tutti i sindaci uno schema di delibera da adottare a favore della Micron, proprio per condividere tutti una strategia politica che veda ogni protagonista istituzionale del territorio coinvolto. Un momento particolare a livello nazionale perché a Roma siede un esecutivo commissariato, ma la nostra battaglia c’è oggi qui, ci sarà il 21 al MISE, come ci sarà ancora più a voce alta e forte quando entrerà in azione il nuovo Governo. La Micron dovrà essere una priorità per chiunque amministrerà il Paese nel prossimo futuro, perché ad essa è legato il destino di una provincia e di una regione che non può perdere uno dei grandi motori industriali del nostro territorio che crea economia e da lavoro a molte famiglie. I rappresentanti istituzionali a tutti i livelli devono esserci e devo farlo al meglio”. Al consiglio, inoltre, hanno voluto dare un loro contributo anche il consigliere Stefania Pezzopane, che ha ricordato le battaglie passate combattute dalla Provincia da lei presieduta per la Micron, Emilio Cipollone, Armando Floris, Felicia Mazzocchi, Nicola Pisegna e Crescenzo Presutti. Molto sentito il saluto delle Rsu di stabilimento, affidato a Monica Di Cola, che ha ricordato: “quella fabbrica è la nostra fabbrica ma anche la vostra. Insieme vogliamo dire che con un vero progetto industriale, con un investimento credibile e con una brillante politica industriale possiamo rilanciare gli esuberi con una proposta occupazionale che consenta di salvaguardare tutti i 1.623 posti di lavoro”.