Luco dei Marsi. Il tribunale di Avezzano, al termine di un processo promosso dalla Cgil e dalla Uil L’Aquila, ha accertato la condotta antisindacale del Comune di Luco dei Marsi per aver illegittimamente riaperto le trattative per la stipula di un accordo integrativo sulla ripartizione del Fondo per il Trattamento Accessorio dell’Anno 2018.
Il fatto risale a fine novembre 2018, quando le parti sociali in seguito a una riunione con il Comune avevano sottoscritto un verbale di accordo sulla ripartizione di alcune indennità. In seguito però il Comune, secondo il giudice Antonio Stanislao Fiduccia avrebbe provveduto a modificare il suddetto verbale, giustificando le modifiche come “Proposta correzione errori materiali e inserimento voci omesse”. Secondo la tesi accusatoria, di fatto tagliavano ed eliminavano alcune indennità, che invece all’inizio erano destinate agli uffici anagrafe, alla segreteria e al protocollo. La modifica alle indennità, inoltre, non sarebbe stata inviata dal Comune di Luco dei Marsi al revisore dei conti (come previsto dall’art. 8, comma 6, Ccnl del comparto Funzioni Locali del 20.6.2018).
Questa modifica sostanziale, che esulava dall’accordo iniziale, portò le parti sociali a non sottoscrivere la nuova proposta fatta dal Comune a gennaio 2019. Secondo il tribunale di Avezzano è stato proprio durante questa riapertura della trattativa, fatta a gennaio 2019 dal Comune di Luco dei Marsi, che si è configurata una condotta antisindacale, perché ritrattando il consenso già manifestato nel predetto accordo si è determinato uno svilimento del potere contrattuale delle parti sociali. Si sarebbe configurato quindi un mancato confronto sociale, legittimamente negato dalle parti sociali, sulla modifica dell’accordo già raggiunto a fine novembre 2018. Inoltre secondo uno dei rappresentanti della parte pubblica, firmatario del primo verbale, si sarebbe configurata anche una discriminazione nei confronti di alcuni dipendenti, le cui posizioni erano state ingiustamente tralasciate.
La sindaca De Rosa durante l’interrogatorio aveva dichiarato che il verbale sottoscritto novembre 2018 fosse una sorta di ipotesi di accordo, da sottoporre poi per l’approvazione definitiva alla deliberazione della Giunta Comunale. Ma la tesi è stata destituita di fondamento dal giudice del tribunale Stanislao Fiduccia perché a suo avviso, oltre a non essere supportata da nessun elemento a sostegno, né in fatto né in diritto, sarebbe smentita dalla documentazione agli atti. Il tribunale di Avezzano ha quindi ordinato al Comune di Luco dei Marsi di cessare il comportamento illegittimo e lo ha condanna a sostenere il pagamento delle spese procedurali calcolate in 2.600 euro.