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Come fare un testamento solidale: guida pratica

Redazione Abruzzo di Redazione Abruzzo
25 Aprile 2025
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Redigere un testamento significa disporre con chiarezza del proprio patrimonio dopo la morte, garantendo la tutela dei nostri cari e, al tempo stesso, dandoci la possibilità di sostenere cause sociali o umanitarie in cui crediamo. Negli ultimi anni, sempre più persone scelgono di destinare una parte dei propri beni a enti no profit, senza ledere in alcun modo i diritti dei familiari. Andiamo a vedere come redigere un testamento solidale e quali sono gli step necessari per farlo in piena consapevolezza. 

Cos’è il testamento solidale e perché sceglierlo

Un testamento solidale consiste nell’indicare uno o più enti no profit ai quali destinare una parte del proprio patrimonio. Questo non va a intaccare le quote ereditarie dei familiari, poiché riguarda unicamente la “quota disponibile”, ossia la porzione di beni di cui il testatore può disporre liberamente, una volta preservati i diritti dei parenti più stretti (coniugi, figli o ascendenti). 

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Il testamento solidale è una scelta nobile, perché consente di valorizzare i nostri principi, tramandando questi valori anche dopo la morte. Grazie a questo strumento, possiamo contribuire a iniziative umanitarie o di ricerca, sostenendo progetti di assistenza e cura in modo duraturo. Inoltre, i lasciti a enti no profit riconosciuti sono esenti dall’imposta di successione.

Le forme principali di testamento

Un testamento solidale può essere redatto scegliendo una delle seguenti forme: 

  1. Testamento olografo: viene scritto a mano dal testatore (interamente, senza l’uso di computer o altri mezzi meccanici) e deve riportare data e firma autografe. Si tratta della forma più semplice ed economica, ma è essenziale che sia scritto in modo chiaro e leggibile, conservato al sicuro o affidato a una persona di fiducia (o a un notaio);
  2. Testamento pubblico: viene redatto da un notaio alla presenza di due testimoni e garantisce la massima tutela legale. L’originale viene conservato in uno studio notarile e si riduce il rischio di contestazioni future, poiché la professionalità del notaio assicura il rispetto dei requisiti di legge;
  3. Testamento segreto: può essere scritto a mano o a macchina, e deve essere sigillato in una busta chiusa. Viene consegnato al notaio in presenza di testimoni (ma nessuno, né il notaio né i testimoni, conosce il contenuto del documento). Pur mantenendo la massima riservatezza, quindi, questa forma di testamento richiede comunque la consulenza di un professionista. 

Qualsiasi forma di testamento si scelga, il documento sarà sempre modificabile o revocabile finché si è in vita. 

Come destinare un lascito solidale: i passaggi chiave

Quando si valuta di destinare un lascito solidale, il primo passo è identificare l’ente beneficiario. Dunque scegliere un’organizzazione che rispecchi i nostri valori: tra associazioni umanitarie, fondazioni scientifiche, enti impegnati nella tutela dell’ambiente o dei diritti civili, le opzioni non mancano. L’importante è che il destinatario della “quota disponibile” rispecchi ciò in cui crediamo.

Inoltre, bisogna tenere a mente che qualunque bene, mobile o immobile, così come somme di denaro, titoli o polizze vita, può essere destinato a un ente no profit riconosciuto. Anche un piccolo lascito può sostenere concretamente le sue attività. 

Infine, come abbiamo accennato qualche riga sopra, qualsiasi testamento si può modificare o aggiornare in qualsiasi momento: nulla è definitivo. 

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