Il codice fiscale inverso è la procedura tramite la quale possiamo estrapolare i dati anagrafici presenti su un codice fiscale a partire da un ragionamento a ritroso. Questo metodo si rivela utile in tantissime situazioni perché ci permette di verificare l’esattezza di un codice fiscale e di risalire al proprietario.
A dire il vero oggi esistono siti web capaci di calcolare il codice fiscale inverso in modo rapido e automatico, così che non dovrai fare altro che inserire le 16 cifre presenti sul tesserino e ottenere i dati anagrafici del titolare.
Ma come avviene questo calcolo? Come si decifra un codice fiscale? E perché potrebbe esserci utile calcolare il codice fiscale inverso? Te lo spieghiamo in questo approfondimento.
Quali informazioni possiamo dedurre dal codice fiscale?
Come saprai già il codice fiscale è costituito da una serie di numeri e cifre che, viste ad una prima occhiata, potrebbero non significare molto per noi. Tuttavia c’è una precisa logica dietro ognuna di esse perché questo codice nasce per identificare univocamente tutti i cittadini italiani sin dalla loro nascita.
Il codice è unico per ogni persona e nei rari casi in cui due o più persone condividano gli stessi dati (stessa data e luogo di nascita e nome e cognome uguali o molto simili) sono previsti degli accorgimenti per modificare il codice fiscale ed ovviare alle cosiddette omocodie.
Controllare un codice fiscale è utile ad esempio se dobbiamo verificare la contabilità (per l’emissione delle fatture verso i clienti) oppure per ripulire una banca dati.
I dati anagrafici che si possono ricavare
I dati inequivocabili che possiamo ricavare da un codice fiscale sono il sesso, la data e il luogo di nascita. Il luogo di nascita è identificato dal codice catastale, una sequenza formata da 1 lettera seguita da 3 cifre: il codice catastale di Avezzano è ad esempio A515.
La data di nascita è formata dalle 2 cifre del giorno, seguita da una lettera che identifica il mese e le ultime 2 cifre dell’anno di nascita. Le cifre relative al giorno di nascita “nascondono” anche l’indicazione sul sesso del titolare del codice: se infatti queste cifre sono aumentate di 40 unità (ovvero vanno da 41 a 71) si tratta di una donna: con questo semplice stratagemma e senza utilizzare un carattere in più possiamo quindi sapere il sesso.
Il mese di nascita è rappresentato da una lettera dalla A (gennaio) alla T (dicembre) in quanto non tutte le lettere vengono utilizzate (ad esempio la O) per evitare confusioni con i numeri.
Infine l’anno di nascita riporta le ultime 2 cifre: teoricamente quindi se abbiamo la cifra 20 non possiamo sapere se il titolare è nato nel 2020 (e si tratta quindi di un bambino) oppure nel 1920 (riferito quindi ad un ultracentenario).
Decifrare il nome e cognome
Alcune informazioni non sono ricavabili dal codice in modo esplicito però ci sono alcuni modi per indentificarle e, quindi, saperle leggere. Per esempio nome e cognome non sono sempre decifrabili, soprattutto se non conosciamo l’identità del proprietario del codice fiscale che abbiamo davanti. Tuttavia possiamo fare delle ipotesi sui nomi e cognomi più probabili (esistono algoritmi che lo fanno in automatico in base ad esempio al luogo di nascita).
Ad esempio le lettere CRL negli spazi relativi al nome si riferiranno quasi certamente al nome Carlo (se il titolare è uomo) e Carla o Carola (se donna). Mentre le lettere RSS relative al cognome possono riferirsi a molti cognomi italiani ugualmente diffusi come Rossi, Rosso, Russo, Rossetti, Rossini, ecc…