Era appena finita l’ultima ora di scuola, la maestra ci aveva parlato dei motivi dell’immigrazione, della crisi e dei maltrattamenti anche nella Marsica.
Mentre tornavo a casa, c’era una sola domanda che si ripeteva nella mia mente:
– Come sarebbe stato il mondo se Gesù fosse nato qui, proprio qui nella MARSICA???
Provavo ad immaginarlo e cominciai a fantasticare tra me e me…
Gesù era un bambino nato da una famiglia della Marsica. I suoi genitori erano contadini, coltivavano la terra ed avevano un allevamento di pecore. La sua famiglia non era povera, ma neanche ricca e Gesù sapeva che i suoi genitori facevano tanti sacrifici per farlo crescere in salute e sereno. Diventato giovane cominciò a girare l’Italia e nacque così la sua passione per i viaggi. Girò non solo l’Italia, ma tutti i Paesi del mondo, arrivò anche in Afghanistan e cominciò a raccontare le sue storie che parlavano della guerra nel mondo, dello sfruttamento minorile e della violenza sulle donne.
– Spero che la guerra un giorno non ci sarà più e vi dico che queste sono le mie preghiere che ogni giorno rivolgo a Dio e spero che prima o poi le ascolterà.
Diceva sempre.
I giorni passarono in fretta e Gesù tornò nella Marsica.
Mentre passeggiava incontrò un ragazzo di nome Aridon che era scappato dal suo Paese perché lì c’era la GUERRA. Pensava che nella Marsica lo avrebbero disprezzato, ma Gesù lo aiutò e, oltre a trovare un lavoro, tutto un paese gli voleva bene.
Continuò a camminare e incontrò dei bambini che litigavano, cominciò a raccontare:
-C’era una volta un povero che vendeva frutta e ortaggi, ma non guadagnava molto. Un uomo lo prese per mano e gli disse:
– Che lavoro vorresti fare?
Il ragazzo rispose:
– Vorrei fare il tessitore, ma non ho abbastanza soldi per comprare la lana e il telaio.
L’ uomo allora disse:
– Non preoccuparti, lascia fare a me…
L’uomo comprò la lana e il telaio, così il ragazzo diventò il miglior tessitore della città. I bambini a quel punto si calmarono e continuarono a giocare.
Gesù decise di continuare ad andare in giro per il mondo e una notte vide dei ragazzi su una barca che stavano per affondare per aver urtato contro uno scoglio, con un miracolo li salvò.
Gesù e i ragazzi diventarono molto amici e decisero di offrirgli un passaggio in barca fino a Pescara, poi continuò a camminare fino a tornare nella Marsica.
Appena arrivato vide dei poveri che lavoravano faticosamente e gli portò del cibo e dell’acqua.
Continuò a camminare e incontrò dei soldati che picchiavano un bambino, li separò e comprò delle medicine per curare le ferite.
Poi vide degli uomini che respingevano via degli stranieri:
– Amate il prossimo come voi stessi.
Disse lui.
Mentre parlava un uomo lo interruppe e gli disse:
– Tre dei miei amici si sono tuffati in acqua per salvarsi dalla guerra e sono morti, aiutami!
Gesù allora gli procurò un lavoro e una casa.
Passò davanti ad un supermercato e vide due ladri che rapinavano la cassa e chiese:
– Perché rubate?
-Abbiamo quattro figli da sfamare!!!
Risposero loro.
Anche lì Gesù portò aiuto e pace.
Dopo pochi giorni li vide lavorare in un cantiere molto felicemente, gli dissero:
– Da te abbiamo imparato ad essere migliori, grazie!
Un signore che lo incontrò gli chiese:
– Scusa, ma se dobbiamo aiutare gli altri, come facciamo noi?!
E Gesù:
– Perché dici così?
L’uomo rispose:
– Io a casa ho una famiglia numerosa e non posso ospitare nessuno.
Gesù disse:
-Se vi aiuterete l’un l’altro questi problemi non ci saranno più e vivremo tutti insieme felici…
Dopo aver finito di fantasticare, mi accorsi che ero arrivato a casa e chiesi alla mamma:
– Mamma, tu la vuoi nella Marsica la gente che viene da paesi in guerra?
Lei dolcemente mi rispose:
-Sì, dobbiamo avere un cuore grande e nonostante i nostri problemi dobbiamo pur sempre ospitarli.
Così tutti quei pensieri mi avevano fatto capire tante cose importanti e mi avevano dato una lezione di vita.
Classi IV e V C, scuola di San Vincenzo Valle Roveto, Balsorano