Avezzano. “Sono pervenute alla nostra associazione numerose segnalazione di cittadini che nel richiedere alla Asl n1 la fornitura di calzature dovute per legge si sono visti richiedere le calzature vecchie e usurate per una valutazione. Pur condividendo da una parte la procedura di controllo i cittadini si sentono umiliati e lesi della propria dignità nel portare calzature vecchie e usurate e molte volte non presentabili per ottenere un nuovo paio di scarpe dovute per legge”. Lo dichiara Giuseppe Di Stefano, presidente del “Tribunale per la difesa del malato”, associazione di volontariato a base regionale.
“Noi riteniamo molto superfluo verificare delle scarpe concesse in alcuni casi dopo 18 mesi e con le attese per le pratiche e la realizzazione delle stesse anche dopo due anni e non vorremmo mai che questa richiesta miri attraverso le sensazioni dei cittadini che si sentono umiliati e lesi della propria dignità a ridurre il budget della Asl n1 magari raggiungendo obbiettivi inesistenti per una società che invecchia e per questo bisognosa di supporti ortopedici, ausili e assistenza continua”.
“La nostra proposta per questa Asl n1 , è assolutamente la verifica costante e puntuale sulla necessità del presidio per i cittadini in difficoltà e scovare dove si può i furbetti , ma non di ledere la dignità delle persone malate che chiedono aiuto facendo controlli su presidi concessi con tempi lunghissimi”.