Luco. Vanno a chiedere il pagamento per le giornate da braccianti nel Fucino, ms il datore di lavoro, li prende a palate in testa e infilzandoli con un tondino di ferro. La disavventura è capitata a deu marocchini di 34 anni sono finiti in ospedale. Il titolare dell’azienda agricola è stato denunciato. I due stranieri, A.L. e D.B., in regola con il permesso di soggiorno, una volta in azienda hanno chiesto di parlare con il loro datore di lavoro. Hanno preteso il salario ma lui sembra che si sia opposto. La loro insistenza, anzi, ha provocato una reazione che forse loro non si aspettavano. Invece di prendere i soldi, si sono visti piombare addosso l’uomo armato di pala. Uno dei due, secondo il loro racconto, sarebbe stato colpito alla testa con il badile. L’altro sarebbe riuscito a fuggire ovviamente a mani vuote. Una corsa durata pochi secondi visto che l’uomo lo ha infilzato con un tondino di ferro a un polpaccio. Sanguinante e zoppicante, il marocchino è riuscito di nuovo ad allontanarsi ma sarebbe scattato un inseguimento con l’auto tanto che per scampare alla furia dell’imprenditore il giovane straniero è stato costretto a gettarsi in un canale. Alla fine i due malcapitati, senza stipendio e con le ossa rotte, hanno chiesto l’intervento dei carabinieri e sono stati ricoverati in ospedale per le cure. I due stranieri, difesi dall’avvocato Lino Motta, hanno raccontato agli inquirenti la loro storia che è come quella di tanti altri che si trovano nelle loro stesse condizioni. Dopo aver lavorato sodo nei campi del Fucino, senza un contratto, ma solo sulla parola, al momento del pagamento si sono sentiti rispondere “picche”. Da parte sua, il datore di lavoro, ascoltato dai carabinieri, avrebbe sostenuto che i due stranieri erano sì stati assunti in nero ma che al momento dell’aggressione stavano rubando del carburante all’interno dell’azienda. Per loro, intanto, la prognosi è di dieci e venti giorni, mentre l’imprenditore è stato denunciato per lesioni.