Celano. Un documento per chiedere al sindaco Filippo Piccone di tornare sui suoi passi e ritirare le dimissioni prima dello scadere dei 20 giorni. In Comune c’è grande fermento in queste ore, proprio a causa della sottoscrizione in corso. Alla richiesta, infatti, avrebbero aderito quasi tutti i consiglieri della maggioranza, compreso Adelio Di Loreto, uno dei quattro consiglieri del gruppo misto. All’appello mancherebbero ancora gli altri tre: Ezio Ciciotti la cui adesione viene data per scontata, e i due consiglieri assenti al consiglio che ha portato alle dimissioni, Domenicantonio Rosati e Carmine Torrelli. I quattro consiglieri dovrebbero tenere una riunione di gruppo per decidere il da farsi. Di certo sulle loro spalle, inevitabilmente, sentono il peso di un crack che potrebbe provocare problemi alla città castellana in una fase storica delicata in cui i comuni sono in crisi a causa di tagli e nuovi assetti legislativi. La decisione del sindaco Filippo Piccone, infatti, potrebbe aprire le porte a una fase di commissariamento, così come previsto dallo statuto. Una fase che il Comune ha già vissuto, proprio per altre dimissioni di Piccone. Stavolta diverranno efficaci e irrevocabili quando sarà trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio. In tal caso si procederà allo scioglimento del consiglio con la contestuale nomina di un commissario prefettizio che avrà il compito di amministrare l’ente fino all’elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco. Le elezioni dovranno tenersi al primo turno elettorale utile previsto dalla legge. Il documento in cui si chiede a Piccone di revocare le dimissioni è stato promosso dal vicesindaco, Vittoriano Frigioni, al centro delle polemiche a causa di un ritardo per motivi professionali, di certo annunciato al sindaco già nei giorni precedenti, ma che ha comunque pesato sulla vicenda. Frigioni è infatti arrivato pochi minuti prima delle 10 e prima dell’inizio del consiglio. A questo punto elle prossime ore si conoscerà la decisione dei tre consiglieri che non hanno ancora firmato il documento.