Avezzano. Assediano il bar dove si era rifugiato un kosovaro. Sette persone sono state rinviate a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Francesca Proietti. Dovranno rispondere dei reati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e oltraggio a pubblico ufficiale perché mettendo alle strette un kosovaro, si opposero ai carabinieri che furono costretti a scortare lo straniero. Nei guai sono finiti sette celanesi che furono sottoposti a diverse misure cautelari per i fatti risalenti alla sera del 19 novembre del 2013: V.T. (41), M.L. (42), G.P. (42), V.P. (31), A.D.P. (62), G.C. (25) e G.M. (36). Il giovane straniero fu accerchiato da 300 persone e costretto a rifugiarsi in un bar. Su disposizione del gip Maria Proia , su richiesta del pm è Guido Cocco, i carabinieri di Celano al comando del maresciallo Pietro Finanza e quelli della compagnia di Avezzano, eseguirono i provvedimenti di obbligo di firma o di dimora nei confronti dei marsicani. La vicenda risale al novembre del 2013. All’ora dell’aperitivo un uomo del posto riconobbe all’interno del bar Santucci, in piazza IV Novembre, un giovane kosovaro che aveva litigato con il figlio. Tra i due scoppiò una lite finita grazie all’intervento di numerose persone.
Sul caso, che portò a due denunce per minaccia aggravata ma la Procura aprì un altro fascicolo che nulla aveva a che vedere con l’altro episodio. I sette marsicani furono rinviati a giudizio con citazione diretta davanti al tribunale e monocratico ma ci fu un’eccezione di nullità da parte dei difensori e vennero rimessi gli atti alla procura. Così si è ripartiti da capo e si è arrivati all’udienza preliminare davanti al gup del tribunale di Avezzano, Francesca Proietti, che ha rinviato tutti a giudizio. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Mario Del Pretaro, Daniele Cantelmi, Tonino Angeloni, Domenico Quadrato e Barbara D’Amore. L’udienza è stata fissata per il 10 gennaio 2019.