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Foto : Daniele Badolato / Lapresse Ovindoli. È ancora polemica sul concerto di Roberto Vecchioni ad Ovindoli e sulle dichiarazioni del primo cittadino del paese e consigliere regionale in quota Lega, Simone Angelosante.
Il sindaco leghista ha infatti definito Vecchioni, in un post sui social, come un “comunista radical chic” accusandolo di aver avuto “professionalità zero” in riferimento al “comizietto elettorale pro invasione” che il cantante ha intonato sul palco marsicano. A dire la sua è Mario Casale, dell’Articolo uno di Avezzano.
“E’ sicuramente una bufala la notizia secondo cui il sindaco di Ovindoli si sarebbe trasformato in critico musicale e cinematografico per i messaggi sulle opinioni di Vecchioni e sui gesti umanitari di Richard Gere”, si legge nella nota, “ho trovato un linguaggio insultante, superficiale e incolto che sicuramente non appartiene al sindaco di Ovindoli”.“Per esempio ha parlato di “invasione”, nota bufala leghista, e di scarsa professionalità dell’artista Vecchioni”, sottolinea Casale, “uno che scrive canzoni e poesie da 50 anni, nonché insegnante di lettere. Altrettanto sgradevole appare il giudizio su Richard Gere (gigolò, ufficiale e gentiluomo, pretty woman….) identificato nella vera pretty woman, per aver portato cibo e solidarietà ai 160 migranti sequestrati in mare dal ministro da paura”.“Sono convinto che un sindaco non possa esprimersi con un linguaggio così ingannevole e insultante”, precisa Mario Casale, “un sindaco deve avere la capacità e la responsabilità di rappresentare al meglio tutta la cittadinanza, per onorare la carica che ricopre e se stesso. E rispettare le istituzioni che rappresenta. E se proprio vuole esprimere un dissenso, come fosse “uno di noi”, allora deve dimettersi e dire ciò che vuole, anche parlare a vanvera come è d’abitudine oggi”.“Ma rimango convinto che si tratti di una bufala”, conclude, “così come viene definita una notizia falsa e ingannevole, e che il sindaco di Ovindoli non sia nè un critico cinematografico nè un critico musicale e pertanto non può aver espresso i giudizi che gli vengono attribuiti. Se così non fosse in un paese normale le autorità competenti dovrebbero sollevarlo dall’incarico”.