Carsoli. “Il prolungarsi della crisi da corona virus rischia di mettere al tappeto il sistema produttivo del nostro territorio fatto soprattutto di piccole imprese, aziende familiari, artigiani, commercianti e professionisti.”
Il governo è intervenuto con misure tese principalmente a dare un sostegno economico temporaneo ed a sospendere o rinviare il pagamento di tasse e contributi.
Con l’ultimo decreto n. 23 dell’8 aprile 2020, chiamato decreto liquidità, ha messo in atto una serie di misure per garantire l’accesso al credito, fino a 25 mila euro proprio per le categorie sopra elencate.
Purtroppo, leggendo il decreto, la garanzia al 100% messa in essere rischia di non poter essere utilizzata da gran parte degli operatori economici per due ordini di morivi:
- L’importo erogabile non può superare il 25% del fatturato annuo;
- Restano in vigore le regole di Basilea sull’erogazione creditizia rimettendo alle banche la valutazione sul merito creditizio in base alla situazione finanziaria pre-crisi.
Ora, riguardo al primo punto ci si trova di fronte a situazioni di ricavi annacquati ed aziende sovraindebitate e sottocapitalizzate.
Con riguardo al secondo non potranno accedere alla garanzia, e quindi al finanziamento, le attività che hanno prestiti in sofferenza, partite incagliate e/o con esposizioni scadute e/o sconfinanti.
Credo che in questa fase sia fondamentale analizzare la situazione per quella che è, superando valutazioni o discorsi etici e/o morali, se non vogliamo ritrovarci con moltissime situazioni di attività chiuse o impossibilitate a proseguire con tutte le conseguenze di carattere sociale che possono derivarne; anche perché tali situazioni sono spesso legate alla crisi di questi ultimi anni a prescindere dalla correttezza e volontà di rispettare gli impegni.
Certamente un’amministrazione comunale non ha mezzi e strumenti per intervenire efficamente a risolvere o tamponare tale situazione ma un amministratore accorto ed avveduto deve analizzare, valutare e mettere in campo tutte le misure idonee e rientranti nelle sue competenze e possibilità per stare vicino alle attività economiche. Soprattutto deve saper anticipare e predisporre velocemente tutte le possibili misure ed iniziative.
Per questo motivo ho scritto per ben due volte al sindaco, senza purtroppo avere risposta, dando la nostra disponibilità e collaborazione e richiedendo un tavolo allargato per affrontare in un confronto collaborativo, franco ed aperto, tali tematiche.
Va benissimo la distribuzione di mascherine, di buoni spesa e di pacchi alimentari che dimostrano ancora una volta, qualora ce ne fosse stato bisogno, la grande solidarietà ed il forte senso civico e di comunità dei nostri cittadini, ma è fondamentale capire come affrontare il momento di ripartenza e di riapertura.
Cosa vogliamo e possiamo fare come amministrazione comunale?
Vogliamo creare un team di persone qualificate che, in modo solidaristico, possono stare vicino ai nostri operatori economici per aiutarli e sostenerli in questa difficile situazione e guidarli nella ricerca di soluzioni economico-finanziarie e su tutte le possibilità esistenti (finanziamenti regionali, microcredito, decreto liquidità, ecc.)?
Considerando il minor importo dei costi di raccolta e smaltimento, dovuto alla minor produzione di rifiuti, per la chiusura di molte attività, come vogliamo ripartire il minor costo?
La Tosap, occupazione suolo pubblico, intendiamo eliminarla per il 2020 o parte di esso?
Vogliamo creare un fondo per dare dei bonus nel momento della riapertura delle attività (ciò, credo, che con l’allentamento del patto di stabilità, potrebbe essere possibile utilizzando avanzi di bilancio ed eliminando spese improduttive e non prioritarie)?
Vogliamo creare un fondo dove far confluire in tutto o in parte le indennità ed i compensi dovuti agli amministratori anche considerando che la scadenza naturale del mandato doveva essere a maggio 2020 e, quindi, per i mesi successivi, non erano state previste e dovute? Un tale fondo, con versamenti mensili anche volontari di tutti gli amministratori, credo che sarebbe molto apprezzato dai cittadini che sarebbero ben contenti di incrementarlo. Un fondo, naturalmente, gestito con accortezza, con linearità e trasparenza.
Vogliamo confrontarci per capire come sburocratizzare la macchina amministrativa e superare motivi di tensione e contrasto tra cittadini ed amministrazione e tentare di chiudere le molte situazioni di contenzioso in essere per liberare ulteriori risorse per affrontare il post emergenza?
Credo che, in questa fase, nessuno farebbe mancare la propria disponibilità e collaborazione con la consapevolezza che il fattore tempo è determinate in tali situazioni”.