Avezzano. “Amministrare una città per noi significa farla crescere e dare occasioni ai chi la vive e non, come avvenuto in questi cinque anni, usare le risorse per beneficiare amici, parenti e sostenitori. Il sindaco uscente non ha esitato a ingrossare il suo già esorbitante staff, dotandolo di un capo di gabinetto al quale è stata riconosciuta la qualifica dirigenziale per una spesa di ulteriori 100mila euro l’anno. Mai, in precedenza, il capo di gabinetto aveva avuto una remunerazione così alta. Il tutto per un uomo del Pd, partito del fratello del sindaco, attuale Presidente del Consiglio regionale”. Questo il duro commento della coalizione Insieme, guidata da Gabriele De Angelis, in merito alla gestione della cosa pubblica del sindaco uscente Gianni Di Pangrazio. “E che dire degli incarichi legali per rappresentare il Comune, conferiti ad un noto avvocato campano, come denunciato dall’avvocato Casciere, per altre decine di migliaia di euro di parcelle a carico della città? Forse è stato determinante che tra i praticanti di quello studio ci siano anche avezzanesi a lui cari, al punto da impedire un’opportuna rotazione tra i tanti giovani e validi professionisti del territorio?”, hanno continuato gli esponenti della coalizione.
“E che dire dell’antenna Wind, a Paterno, paese del sindaco, antenna che doveva essere temporanea e che sta lì da un anno e mezzo a beneficio di privati e non del Comune che poteva incassare l’affitto se avesse predisposto il piano antenne. Ai cittadini non si raccontano bugie. Temporaneo significa per poco tempo, in attesa di soluzione definitiva. Invece il temporaneo è diventato definitivo e dovremmo capire il perché. Noi di Insieme dichiariamo guerra a tutto ciò e invitiamo i cittadini a scegliere chi garantirà trasparenza e gestione oculata a totale beneficio di investimenti e crescita. Ogni centesimo sarà verificabile. Questo è il nostro impegno e tutti noi che sosteniamo Gabriele De Angelis lo prendiamo con gli avezzanesi ai quali chiediamo di sostenerci con coraggio fino alla vittoria”.