Collelongo. Ampie distese con le sfumature del viola, se chiudi gli occhi e respiri ad ampi polmoni, pensi per un attimo di essere in Provenza, in Francia. Quella che per eccellenza è conosciuta come la regione della lavanda.
E invece sei a Collelongo, alle porte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, uno dei paesi preferiti anche dall’orso bruno marsicano che ogni tanto si fa vedere in zona, dando ancor di più un valore aggiunto a un territorio sempre più amato dal turismo naturalistico e esperienziale.
A portare la coltivazione della lavanda a Collelongo un gruppo di cinque amici che passo dopo passo stanno costruendo l’azienda “Agricoltori alternativi”.
Non solo lavanda ma anche elicriso, da cui si ricavano oli essenziali e profumi.
Perché la lavanda, forse non tutti sanno, non ha bisogno di una terra intrisa di acqua come tante altre colture che fanno da padrone nel Fucino, ma attecchisce perfettamente in un terreno sassoso: ed è così che è perfetto quello di Collelongo, nella provincia aquilana.
Ancora qualche altro giorno per respirare odor di lavanda però, perché presto sarà il momento della raccolta. Non appena la fioritura sarà nel suo pieno, infatti, i fiori vanno subito recisi. Poi si procederà alla lavorazione.
Dai fiori della lavanda di Collelongo arriveranno presto oli e fragranze ma anche miele e altri prodotti biologici.
Foto di Biagio Paglia.