Avezzano. Interruzione del servizio idrico ai cittadini che non pagano l’acqua. Questo uno dei punti presenti nel nuovo piano industriale del Consorzio acquedottistico marsicano. Nell’infuocata assemblea di ieri pomeriggio, caratterizzata dal sit-in di sindacati e lavoratori davanti al piazzale del Cam, si è parlato anche delle questioni legate alle utenze che non pagano l’acqua. Attualmente i morosi continuano ad usufruire del servizio. In futuro non sarà più così. Infatti dopo alcuni avvisi dai rubinetti non uscirà più nulla.
Nel corso dell’assemblea ha consegnato le proprie dimissioni il consigliere Gianfranco Tedeschi, ex amministratore delegato del Cam, oggi guidato dal direttore generale e amministratore delegato, Luca Erminio Ciarlini. Il nuovo consiglio di gestione è invece presieduto da Lorenzo De Cesare.
L’assemblea ha ascoltato le istanze dei lavoratori ricevendo le parti sociali che chiedono di stralciare dal piano industriale di risanamento il taglio dei posti di lavoratori che prevede una trentina di esuberi. Della questione si parlerà nello specifico giovedì con i sindacati, mentre l’assemblea è stata sospesa e aggiornata a mercoledì 22 alle 15.
Continua intano, anche se in modo latente e strategico, la diatriba politica per le cariche e gli equilibri all’interno degli organi del Consorzio.
Sulle ricorrenti richieste di una maggiore rappresentanza del Comune di Avezzano è intervenuto il sindaco di Tagliacozzo, uno dei principali comuni soci del Cam e il secondo per numero di quote. “Avezzano”, ha affermato il sindaco Maurizio Di Marco Testa, “è sempre stato rappresentato all’interno dell’ente, come è rappresentato attualmente. A noi, però, non interessano le cariche. Se Avezzano si ritiene in grado di gestire il Cam nel migliore dei modi se le prenda tutte le cariche”, ha enfatizzato Di Marco Testa nel corso dell’incontro, “ma ci dia le garanzie di un servizio eccellente ai cittadini”. I lavoratori, intanto, attendono l’esito delle trattative che inizieranno con le parti sociali che hanno annunciato, in caso di licenziamenti, il ricorso al Prefetto perché temono una interruzione del servizio a causa della addetti.