Avezzano. Cresce ancora di più la tensione al Cam, Consorzio acquedottistico marsicano, e dopo la nomina alla presidenza del docente universitario pescarese Andrea Ziruolo, scoppiano le polemiche. “Crescono i debiti e i tecnici esterni al Cam”, tuona in una nota il vice sindaco di Avezzano e revisore del consiglio di sorveglianza del consorzio acquedottistico, Ferdinando Boccia, “dove la strana alleanza tra il sindaco di Capistrello, Antonino Lusi, in contrasto con le direttive dei sindaci del centrosinistra, e i due rappresentati del Pdl ha catapultato alla Presidenza del consiglio di gestione, il pescarese Andrea Ziruoto. Il blitz contro la volontà dei sindaci soci del Cam, espressa nell’ultima assemblea, porta sulla plancia di comando della società di gestione un’altra figura estranea al territorio marsicano, ora nelle mani del duo Ciarlini-Ziruoti.
Intanto”, continua Boccia nella nota, “i debiti del Cam, dopo lo stop del Consiglio di sorveglianza all’azione risanatrice del commercialista-revisore avezzanese, Lorenzo De Cesare, che aveva avviato una forte riduzione di spese e consulenze e rinunciato al 15% dell’indennità e qualsiasi rimborso spese, continuano a crescere vertiginosamente (ora sarebbero 60milioni), mentre le ultime pesantissime bollette stanno generando polemiche a non finire tra i cittadini dell’intera Marsica. Ora si attende il bilancio “depurato” dai pesanti oneri di ristrutturazione (900mila euro): richiesta espressa in assemblea dai sindaci marsicani, con in testa il primo cittadino di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio. L’impegno era di approvarlo entro la fine del mese”, continua la nota di Boccia, “ma in Comune e nella sede del Cam non c’è traccia del documento di programmazione contabile, mentre cresce la rabbia dei cittadini che stanno ricevendo bollette pesantissime. Non credo che questa sia la strada maestra per rimettere in carreggiata una società in forte crisi, dove i sindaci marsicani lavorano per una governance serena e condivisa mirata a risanare e rilanciare il Cam, mentre qualcuno pensa di tenere in vita le gestioni del passato che hanno prodotto il disastro dei conti”.