Celano. Sequestrato dal Corpo Forestale dello Stato un terreno di oltre 30 ettari intorno allo zuccherificio di Celano. Si tratta delle aree utilizzate negli anni passati per lo smaltimento del materiale di risulta prodotto dalla lavorazione delle barbabietole. In particolare, secondo gli uomini della Forestale e i tecnici dell’Arta , che questa mattina hanno prelevato i primi campioni di terreno, si tratterebbe di carbonato di calcio, ma il rischio è che il processo di lavorazione ne abbia alterato la composizione chimica arrecando inquinamento alle falde. Ieri mattina, insieme ai tecnici dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente sono stati prelevati campioni di terreno all’interno dell’area circostante all’insediamento industriale dismesso. L’intensa attività di indagine disposta dalla procura ha visto gli uomini del Corpo forestale dello Stato impegnati dalle prime ore del mattino fino alle 14. Numeroso il personale impiegato oltre ad automezzi, escavatori e ruspe. Gli accertamenti sul materiale prelevato dovranno accertare se nelle falde sono penetrati residui di solventi chimici e altre sostanze dannose alla salute e all’ambiente. Il materiale di risulta prodotto dalla lavorazione delle barbabietole sarebbe, secondo gli uomini della Forestale e i tecnici dell’Arta , carbonato di calcio, ma il rischio è che il processo di lavorazione ne abbia alterato la composizione chimica arrecando inquinamento alle falde. L’ipotesi di reato è di abbandono illecito di rifiuti. Finché la fabbrica era in funzione, la calce sottoposta a dei test veniva reintrodotta nel processo di lavorazione o ceduta alle aziende agricole per abbassare il ph dei terreni. Dopo la chiusura dello stabilimento, però, lo smaltimento non sarebbe mai avvenuto e tutto il materiale è rimasto nei terreni.