Avezzano. Sono accusati di aver pompato il bilancio del Consorzio acquedottistico marsicano per dare un’immagine positiva dell’ente e quindi della loro gestione. Per questo motivo dovranno presentarsi davanti al giudice del tribunale di Avezzano il 15 ottobre. L’accusa per loro è di falso in bilancio. Si tratta dell’ex presidente e amministratore delegato del Cam, Gianfranco Tedeschi, dei rappresentanti del Cda Berardino Franchi e Pasqualino Di Cristofano, di Lucia Falcetelli e Mario Cantoresi, rispettivamente coordinatore finanziario contabile e responsabile dell’ufficio finanziario, oltre a Mariano Santomaggio, Fabio Coglitore e Antonio Lombardi. Questi ultimi tre, secondo l’accusa, avrebbero omesso di impedire falsi nel bilancio che veniva così approvato dall’assemblea dei soci del Cam nel 2009. L’inchiesta, coordinata dal pm Vincenzo Barbieri e le indagini portate avanti dal Nucleo di polizia tributaria della Finanza avrebbero accertato un illecito relativo a false comunicazioni sul bilancio dell’ente pubblico economico Consorzio acquedottistico spa. E’ un reato punito dal codice civile con un’ammenda. Il Cam, sempre in base alle accuse, avrebbe aumentato artificiosamente ricavi e crediti. Secondo la Procura di Avezzano l’intenzione era quella di ingannare i soci, cioè i 35 comuni marsicani e il pubblico aggiustando le poste in bilancio, in modo tale da riportare un risultato positivo. In tal modo, sempre secondo l’accusa, si sarebbero dimostrati buoni amministratori, al fine di conseguire un rafforzamento della posizione alla guida del Cam. Sulle vicende sono in corso altri procedimenti da cui Tedeschi e atri amministratori sono stati già assolti o prosciolti. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Angelo Iacomini, Antonio Milo, Stefano Gguanciale, Rosati, Domenicantonio Angeloni e Vincenzo Retico.