I Marsi, dopo essersi alleati con Roma, furono fondamentali per le conquiste militari in tutta Europa. Numerose le testimonianze degli storici secondo i quali i Marsi furono determinanti in battaglia per la sopravvivenza dell’impero. Titus Livius, uno dei più celebri tra gli storici romani, scrisse “solo la lealtà dei Marsi a Roma consentì ad essa di sopravvivere”. Eppure i Marsi, come gli altri popoli italici, non venivano considerati cittadini romani. Fu allora che quest’indomito popolo, sotto il comando del celebre condottiero Quinto Poppedio Silone, si fece capofila insieme a Peligni e Piceni di quella larga coalizione di popoli italici che scatenò la prima guerra sociale, volta ad ottenere la concessione della tanto agognata cittadinanza romana e di tutti i diritti ad essa connessi, che fino ad allora gli erano stati più volte negati.
Roma si trovò quindi a dover affrontare una coalizione guidata dall’accoppiata Marso/Sannita che chiedevano il riconoscimento del loro status di cittadini. Nonostante l’esercito romano fosse immensamente più numeroso e organizzato, arrivarono ad un soffio dall’essere spazzati via da quei fieri guerrieri. Non vi è alcun dubbio che la guerra marsica sia stata una delle più importanti e sanguinose della storia. Diodorus Sicŭlus, storico siciliano, riteneva che “La cosiddetta Guerra Marsica, …, fu la più grande delle guerre del passato …”. Marcus Tullius Cicero, il celebre oratore, ce la racconta così: “al principio della guerra dei Marsi, le statue degli Dèi sudarono, i fiumi scorsero rossi di sangue, il cielo si aprì e si udirono voci misteriose che annunziavano pericoli di guerra; a Lanuvio alcuni clipei furono rosi dai topi; agli arùspici questo parve un presagio funestissimo … a Mutina due monti si unirono, in molti luoghi il sole s’offuscò, … ”. Lucius Annaeus Florus racconta che “Né Annibale né Pirro apportarono una devastazione simile”.
Dopo una sanguinosa guerra intestina, iniziata nel 91 a.c., Roma dovette scendere a patti con quegli indomiti guerrieri e, nel giro di pochissimi anni, si trovò costretta a promulgare la famosa Lex Iulia. Questa prevedeva la cittadinanza romana (con tutti i diritti ad essa connessi) a tutti coloro che avessero immediatamente deposto le armi contro Roma. Ma nell’81 a.C. Lucius Cornelius Sulla fece di più, riconobbe la valenza politica ufficiale alla parola ITALIA. Ci preme sottolineare come la Bellvm Marsicvm sia stata la prima guerra sociale della storia, denominata così per intendere letteralmente “la guerra dei soci a Roma”. E’ altresì importante ricordare come durante quella guerra sia stata usata la prima volta nella storia la parola “Italia” ad indicare l’unione di tutta la penisola in difesa dei diritti sociali di tutti i popoli partecipanti.
Non possiamo che esserne fieri: l’Italia è stata forgiata dai nostri antenati che, per la prima volta nella storia, hanno combattuto per i diritti sociali dell’intera nazione.