L’Aquila. È durato quasi cinque ore a Roma l’interrogatorio di garanzia dell’imprenditore molisano Camillo Colella, patron dell’acqua minerale Santa Croce, finito giovedì scorso in carcere a Isernia con l’accusa di bancarotta fraudolenta per il fallimento della società immobiliare “Como” srl, in seguito alla misura firmata dal gip del tribunale di Roma Massimo Marasca. Il 57enne, come sottolinea il suo legale, Alessandro Diddi, del foro di Roma, ha ricostruito la vicenda punto su punto, rispondendo a tutte le domande dei magistrati.
Il difensore, alla luce del lungo interrogatorio, annuncia che in settimana presenterà istanza al pm di revoca o mitigazione della misura cautelare in carcere, ritenuta da subito “abnorme e spropositata”, con un
quadro accusatorio che è stato rigettato totalmente. “Il tempo di ricostruire alcune operazioni e raccogliere alcuni documenti e in settimana presenteremo istanza. Penso che i magistrati terranno conto del fatto che il mio assistito non si è sottratto all’interrogatorio chiarendo la sua posizione” spiega ancora il legale. Non ci sarà quindi, per ora, il ricorso al tribunale della Libertà. La vicenda risale al 2019 e contro il provvedimento del Tribunale di Roma è ancora pendente un ricorso in Cassazione da parte di Colella che, stando al suo legale, viene ritenuto fondato. Anche per questo motivo, Diddi nei giorni scorsi ha contestato l’arresto in carcere, tra l’altro motivato con il pericolo di fuga dell’indagato. “L’ingegnere Colella ha lavorato per il salvataggio. Dalle carte emergerà in maniera chiara che non c’è stata distrazione di fondi né tantomeno arricchimento personale” aveva detto Diddi. Colella, oltre che nel campo immobiliare, ha interessi nel settore delle acque minerali, sia in Molise sia in Abruzzo con l’acqua Santa Croce, marchio di livello nazionale, in particolare a Canistro, con le sorgenti Sant’Antonio Sponga, concessione per la quale da tempo ha un contenzioso legale e amministrativo con la Regione Abruzzo.
Arrestato per bancarotta fraudolenta il patron della Santa Croce Camillo Colella