Avezzano. Il Giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Avezzano Maria Proia, dopo oltre cinque ore di camera di consiglio, ha rinviato a giudizio 26 persone coinvolte nell’operazione denominata “Articolo 5” eseguita dalla Guardia di Finanza di Avezzano. I fatti risalgono al periodo tra il 2002 e il 2004 quando per diversi reati furono arrestate 18 persone.
Il lasso di tempo trascorso ha permesso a gran parte degli imputati di farla franca visto che 26 ipotesi di truffa pluriaggravata e tre ipotesi di associazione a delinquere in relazione alle società riconducibili agli indagati “Idea Carsoli 2”, “Di Lillotex”, e “Computerland” sono state dichiarate estinte per prescrizione.
E’ andato avanti però il progetto di bancarotta fraudolenta pluriaggravata a causa di un ingente danno economico, superiore ai quattro milioni di euro. Altre ipotesi di reato formulate dal pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato, titolare dell’inchiesta, riguardano ricettazione di beni mobili inerenti imbarcazioni e beni di elettronica.
Le persone rinviate a giudizio per il 27 febbraio davanti al tribunale di Avezzano sono Giulio Picca, Claudio Fioretti, Alexander Pereira, Domenico Lombardi, Francesco Gentile, Claudio Marotta, Spartaco Lauteri, Romano Fatigati, Antonio Grassi, Antonio Romani, Giovanna Natta Battista, Maurizio Girini, Roberto Gentile, Adriano Grassi, Alfredo Carnesecchi, Giuseppe Marotta, Francesco Fossati Pio, Franco Centi, Matteo Bongiorno, Gabriele Ranalli, Gianni Beccafico, Alfonso Colantonio, Guerino Bassignana, Enzo Casciani, Antonio Fabbricatore, Giovanni Citarella.
I collegio difensivo era composto da Romina Cicerone, Andrea Tinarelli, Roberto Verdecchia, Rita Barbara, Romolo Fernando Longo, Fabio Iacobucci, Mario Del Pretaro del Foro di Avezzano, nonché altri avvocati del Foro di Pescara e Roma.