Avezzano. “Prima di tutto bisogna dare atto al sindaco la capacità di leggere le dinamiche che riguardano lo sviluppo dei territori e, in particolare, delle città, la quale porta ad avere una visione di una città moderna e proiettata nel futuro. Negli ultimi mesi la Città di Avezzano ha visto l’attivazione di progetti che stanno ulteriormente definendo la vocazione di smart city, tra i quali si segnalano i lavori riguardanti il cablaggio in fibra ottica di tutta la zona cittadina.
Si ha, però, la consapevolezza che gli interventi fin qui realizzati e quelli ancora da realizzare debbano essere meglio ricompresi all’interno di una strategia di lungo periodo complessiva, pianificata e organica, in modo tale che le complessive strategie adottate dall’Ente possano essere globalmente valutate in termini di ricadute che queste avranno sulle politiche di Smart City. Ed è per questo che la Cabina di Regia rappresenta una straordinaria occasione per l’implementazione di interventi di Smart City, come altre città hanno già fatto. Nel contesto di definizione strategica, questo organismo consultivo avrà il compito di elaborare e valutare gli interventi volti all’ implementazione della Smart City con l’intento complessivo di indirizzare l’attività dell’Amministrazione a1l’adozione di misure che possano restituire una città “Smart””, così, in una nota, Oreste Angeloni, referente del sindaco, nella prima amministrazione Di Pangrazio, in materia di Agenda Digitale e Innovazione Tecnologica, Infrastrutture di Comunicazione ( banda larga ), rapporti con le scuole concernenti politiche formative sulle competenze digitali. Inoltre, ha curato, per conto del Comune, la convenzione tra il Comune stesso e Open Fiber per la posa della fibra ottica in città.
“Il tema delle Smart City è da diversi anni al centro di un intenso dibattito. La necessità di ripensare le politiche di gestione del territorio focalizzando l’attenzione sui bisogni dei cittadini, razionalizzando le risorse e rendendo più efficiente l’erogazione dei servizi ha assunto un ruolo determinante nella definizione di possibili percorsi di sviluppo per le città.
Le tecnologie digitali hanno trasformato la vita quotidiana dei cittadini: il modo di lavorare, comunicare, spostarsi, incontrarsi. In maniera analoga, oggi siamo agli albori di una nuova rivoluzione. Internet sta entrando nello spazio fisico- lo spazio delle città, in primo luogo- e si sta trasformando nel cosiddetto “ Internet of Things “, internet delle cose, portando con sé nuovi modi in cui interpretare, progettare e abitare le città.
Nelle diverse accezioni attribuite alla tematica, si può a grandi linee intendere per “smart” una città che, seguendo una visione organica e strategica:
- impiega le tecnologie digitali come supporto innovativo degli ambiti di gestione e nell’erogazione di servizi pubblici;
- è capace di adattare se stessa ai bisogni degli utenti, promuovendo il proprio sviluppo sostenibile e duraturo;
- offre un ambiente creativo e promuove l’innovazione;
- ha una visione strategica del proprio futuro in maniera integrata: persone, ambiente, tecnologie;
- accresca il vantaggio competitivo del “ sistema Città “;
Le iniziative di Smart City trovano applicazione in diversi ambiti di attività tra i quali: mobilità e trasporto (ad esempio le iniziative di infomobility), amministrazione del territorio (interventi di e-government), politiche sociali(assistenza sociosanitaria domiciliare, e-learning, etc.), raccolta dei rifiuti, sicurezza pubblica (progetti di telesorveglianza e gestione sanitaria e civile delle emergenze), ambiente (monitoraggio dei dati ambientali e gestione perdite delle infrastrutture), gestione energetica(uso di energie rinnovabili), educazione, illuminazione pubblica, cultura, turismo”, prosegue Angeloni.
“L’effettivo sviluppo di una Smart City prevede, quindi, l’integrazione e la condivisione di dati e applicazioni nei settori strategici per il funzionamento dei servizi pubblici facendo sì che la città diventi una piattaforma a beneficio dei cittadini. È un percorso continuo di innovazione, anche attraverso un più attento coinvolgimento dei cittadini nei processi di governo e un monitoraggio puntuale dei bisogni reali.
Comunque, l’aspetto qualificante di una città smart, tuttavia, non è la semplice adozione di singoli e specifici interventi tecnologici, quanto piuttosto la costruzione di una visione strategica organica e complessiva, connessa alla capacità di leggere le potenzialità del proprio territorio e in grado di ripensare la città con un’ottica di lungo periodo e un approccio integrato e renderla più sostenibile e efficiente.
Dopo l’acqua, l’elettricità, il gas e i trasporti, la quinta infrastruttura vitale e imprescindibile per una città che vuole diventare smart è una rete di comunicazione sicura e performante, in quanto svolge un ruolo fondamentale nella fornitura dei servizi a cui quotidianamente ci affidiamo e funge da ponte tra i fornitori di servizi e gli utenti finali. Questo può essere ottenuto da una rete in fibra ottica, che funge da spina dorsale. Le reti in fibra ottica accelerano la digitalizzazione e innovazione ma, soprattutto, contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale. Possono contribuire a rendere le città più resilienti, a prova di futuro, in grado di affrontare le prossime sfide e di adattarsi ai cambiamenti.
Affinché i cittadini possano beneficiare appieno delle opportunità che le nuove tecnologie offrono e renderli partecipi nella vita della città smart è necessario avviare iniziative di formazione. Educare ad una cultura digitale i cittadini al fine di garantire loro una piena cittadinanza. Oltre a questo, bisogna investire anche nell’istruzione per dare ai giovani gli strumenti e le competenze necessarie per orientarsi verso un mondo lavorativo sempre più innovativo.
Il tema della Smart City deve essere dibattuto coinvolgendo la cittadinanza al fine di sensibilizzare e raccogliere idee utili alla definizione di misure.
Una prima iniziativa è quello di indire un concorso di idee, rivolto alle scuole cittadine, con una duplice finalità: sensibilizzare i ragazzi su questo tema ed ottenere da loro input e spunti di riflessione su come immaginano una città smart con l’obiettivo di aumentare la qualità di vita dei cittadini. E poi, in effetti, saranno loro i futuri cittadini”, conclude Angeloni.