Avezzano. “Il prossimo 21 giugno 2025 le strade di Avezzano si coloreranno d’orgoglio con il Pride, una manifestazione che celebra la visibilità della comunità LGBTQIA+ e ribadisce con forza il diritto a esistere, amare e autodeterminarsi”, dichiara in una nota il Coordinamento Abruzzo Pride.
“Organizzare un Pride in città come Avezzano assume un significato profondo. Nei piccoli centri, spesso, le persone LGBTQIA+ vivono in un contesto sociale che le spinge all’invisibilità, costringendole a nascondersi o a trasferirsi altrove per poter vivere liberamente la propria identità. Vivere in una realtà provinciale può tradursi in una rinuncia forzata a nominarsi, a dirsi e a uscire fuori, schiacciati dal peso di una visione patriarcale e discriminatoria della società. Il Pride, dunque, è un atto di resistenza e riappropriazione. È la possibilità di percorrere le stesse strade in cui si è subita discriminazione, ma questa volta con orgoglio, fierezza e la forza della comunità. Nei piccoli centri, il silenzio può essere assordante, rotto solo dalle offese e dagli atti di discriminazione quotidiana. Ecco perché è fondamentale esserci, rendersi visibili e rivendicare il proprio spazio”, prosegue il coordinamento.
“Mai come oggi è necessario essere presenti e manifesti. Viviamo in un periodo in cui le destre estremiste stanno attaccando con violenza le nostre identità, le nostre famiglie e il nostro diritto alla genitorialità. Il clima d’odio cresce di giorno in giorno: nel 2024 si sono moltiplicate le aggressioni omolesbobitransafobiche in tutta Italia, con episodi di violenza verbale e fisica che dimostrano quanto ancora ci sia da lottare. A livello internazionale, la nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti sta già alimentando una retorica reazionaria che mette in pericolo i diritti delle persone LGBTQIA+, fornendo una sponda ideologica ai movimenti conservatori in Europa e in Italia. Il Pride non è solo una festa: è un atto politico, un’affermazione di esistenza e di resistenza. Camminare per le strade con i nostri corpi, le nostre storie e le nostre bandiere significa opporsi a chi vorrebbe cancellarci, restituendo dignità e visibilità a tutte le persone LGBTQIA+ che ogni giorno subiscono marginalizzazione e discriminazione”, sottolinea ancora il coordinamento: .
“Per costruire un Pride che sia realmente inclusivo e rappresentativo, aggiunge il coordinamento, apriremo spazi di confronto e partecipazione. Verranno organizzati incontri per stilare collettivamente il documento politico della manifestazione e sarà lanciata una call aperta a tutte le associazioni che vogliono essere alleate nelle nostre lotte, così come alle singole persone che desiderano contribuire come volontarie”.
“Celebriamo questo Pride ricordando con gratitudine chi, prima di noi, ha lottato per il diritto di essere sé stessi. Donne trans come Sylvia Rivera e Marsha P. Johnson, che durante i moti di Stonewall nel 1969 hanno acceso la scintilla del movimento di liberazione LGBTQIA+, ci insegnano ancora oggi l’importanza della resistenza e della lotta collettiva. La loro eredità vive in ogni Pride e ci spinge a non arretrare di fronte agli attacchi di chi vorrebbe riportarci indietro. O uomini come Karl Heinrich Ulrichs, pilastro della storia del Movimento LGBTQIA+, sepolto nel cimitero monumentale dell’Aquila, che ci ricorda l’importanza e la potenza del coming out, lui, il primo a farlo nel 1867 durante il Congresso dei Giuristi Tedeschi a Monaco, per chiedere l’abolizione delle leggi contro l’omosessualità”.
“Scenderemo in piazza per chi non può farlo, per chi è ancora costretto all’invisibilità, per chi ha subito violenze e per chi sogna un futuro di libertà. Il 21 giugno sarà una giornata di orgoglio, resistenza e comunità, conclude il coordinamento”.