Il Referendum istituzionale del 2 giugno 1946 per scegliere tra Monarchia e Repubblica, e la contingente elezione per scegliere i componenti dell’Assemblea Costituente, portarono al voto quasi 25 milioni di italiani per la prima volta dopo gli anni della dittatura fascista. Una data storica perché le donne maggiorenni ottennero il diritto al voto, attivo e passivo: la politica apriva le porte alla voce e al parere delle donne fino ad ora escluse dalle decisioni espresse in una cabina elettorale così come dai luoghi deputati alle discussioni politiche.
Il compito dell’Assemblea, come previsto dal Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 98/1946, era quello di redigere la nuova Costituzione. A questo si affiancavano altri tre doveri: votare la fiducia al governo, approvare le leggi di bilancio e ratificare i trattati internazionali.
Tra i componenti dell’Assemblea Costituente sedevano 21 donne: provenivano da tutto il paese, 14 erano laureate, formate sul campo dall’esperienza della Resistenza. Divennero così il ponte ideale tra la sfera politica, fino ad ora dominata dagli uomini, e quella femminile che ora aveva davanti a se l’occasione unica di cambiamento.
L’Assemblea Costituente si riunì per la prima volta il 25 giugno 1946 e nominò Giuseppe Saragat come Presidente. Il 28 giugno nominò Enrico De Nicola come Capo provvisorio dello Stato con 396 voti su 501. Al fine di redigere la Carta Costituente, il 15 luglio 1946 venne istituita una commissione speciale o Commissione dei 75: presieduta da Meuccio Ruini, già presidente del Consiglio di Stato, era stata incaricata di redigere il progetto della Costituzione da discutere poi in aula.
I 75 vennero divisi in tre commissioni: la prima, presieduta da Umberto Tupini, dedicata ai diritti e doveri dei cittadini. La seconda, presieduta da Umberto Terracini, era dedicata all’organizzazione costituzionale dello Stato. La terza, sui rapporti economici e sociali era presieduta da Gustavo Ghidini. Venne poi istituito un comitato di redazione che aveva il delicato incarico di collegare ed accordare il lavoro prodotto dalle tre sottocommissioni.
I lavori dell’assemblea produssero il progetto di Costituzione che iniziò l’iter parlamentare di discussione il 4 marzo 1947. Il 22 dicembre 1947 la Costituzione venne approvata, il 27 dicembre il testo venne promulgato a firma del Presidente della Repubblica Enrico De Nicola e entrò in vigore il 1 gennaio 1948
i risultati del voto Assemblea costituente (2 giugno 1946) al Comune di AVEZZANO:
Affluenza | ||
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Elettori | 12.116 | |
Votanti | 10.372 | 85,61 % |
Schede | |
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Bianche | 163 |
Non valide (bianche incl.) | 733 |
Liste/Gruppi | Voti | % | |
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DC | 5.095 | 52,86 | |
PCI | 1.527 | 15,84 | |
PSIUP | 680 | 7,05 | |
UN.DEMOC.NAZIONALE | 620 | 6,43 | |
FR.UOMO QUALUNQUE | 598 | 6,20 | |
PRI | 351 | 3,64 | |
MOV.UNIONISTA IT. | 281 | 2,92 | |
PARTITO D’AZIONE | 259 | 2,69 | |
PART.REDUCE IT. | 98 | 1,02 | |
MOV.NAZ.RICOSTRUZ. | 73 | 0,76 | |
P.CONTADINI D’ITALIA | 31 | 0,32 | |
U.DEM.IND.LL. | 26 | 0,27 | |
TOTALI | 9.639 |