Avezzano. L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”, diceva Pablo Picasso. E quale forma d’arte può di nuovo aver portato a galla il Movimento Poetico di Avezzano, se non la poesia? Un ennesimo pacifico attacco di volantini erranti testimonia che il Movimento è più che mai attivo e pronto alla rivalsa, rivincita contro la noia e la banalità di strade sempre e troppo crudamente reali, riproduzione macabra di una società che si allontana sempre di più non solo dall’arte, ma anche e soprattutto dal Buono. La poesia è una sana via di fuga dalla mediocrità di una routine urbana che lascia troppo poco spazio a ciò che di bello è nascosto nelle cose che abbiamo davanti agli occhi ogni giorno e ad ogni ora, e così il Movimento spinge incessantemente per ricordarlo. Così, e in versi, una bellissima alba vista dal Salviano, e i raggi del sole autunnale che penetrano tra gli alberi di una stupenda pineta, e i bambini che giocano a pallone incuranti delle pene degli adulti in una cornice come quella di Piazza Risorgimento – alla quale ogni avezzanese non può non sentirsi legato – sono un pretesto per diffondere pezzi di carta parlanti. Che poi passino più o meno inosservati, spetta alla curiosità delle persone stabilirlo.
Questa volta i tanto curati volantini, sono caparbiamente apparsi all’interno di locali frequentati e alla portata di tutti, curiosamente infilati in luoghi inusuali e che richiamano facilmente all’attenzione. Presi d’assalto pali e muri, e qualche parabrezza casualmente scelto come manifesto estemporaneo della tanto amata poesia. I temi sono sempre gli stessi, croce e delizia dell’animo umano in perenne soggezione all’Amore, alla Rabbia, alla Malinconia, all’amicizia, al bisogno di comunicare dei pensieri troppo a lungo repressi, alla necessità di scoprire quante debolezze siano insite anche nella più apparentemente forte e convinta persona in circolazione, a sottolineare come tutti, in fondo in fondo, una volta messi al mondo, non smettiamo mai di avere dubbi e incertezze, di sentirci insicuri e non abbastanza protetti, spesso erranti alla ricerca di un senso specifico al nostro progetto di vita che l’Arte forse non può spiegare o rivelare, ma almeno rendere più piacevole.
E allora perché non condividere assieme? Perché non utilizzare come a un tempo dei “messaggi nella bottiglia”, destinati, chissà, forse a un avventore occasionale di un pub di periferia? Forse a un lavoratore esausto della fatica che richiede la sua professione? Forse a un turista che neanche capirà quello che c’è scritto? Forse al ragazzo o alla ragazza che tanto ci piace e che non abbiamo il coraggio di avvicinare, forse a qualcuno che sta soffrendo e si ritrova a sorridere davanti poche righe scritte di getto su un pezzo di carta qualsiasi da una persona qualsiasi. L’arte può aiutarci a rendere il mondo un posto migliore. Noi del Movimento Poetico stiamo provando con la nostra cara città, la sfida è lanciata! #movimentopoeticoavezzano