Avezzano. È accusato di assenteismo sul lavoro per essere uscito dall’ufficio senza timbrare il badge. La procura di Avezzano contesta al vicesindaco di Tagliacozzo, Roberto Giovagnorio, diversi giorni del mese di ottobre del 2021 e un giorno di marzo del 2022 per un totale di circa 800 euro percepite indebitamente. Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio davanti al tribunale di Avezzano e ieri c’è stata la prima udienza rinviata a febbraio prossimo.
Secondo l’accusa Giovagnorio, che ha ricoperto in passato anche il ruolo di consigliere e assessore comunale nel Comune di Tagliacozzo e consigliere della Provincia dell’Aquila, in qualità di dipendente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province dell’Aquila e Teramo, in servizio nell’ufficio di Tagliacozzo, avrebbe secondo l’accusa “indotto in errore i dipendenti dell’ufficio preposti al conteggio (anche tramite sistemi automatizzati) delle ore di lavoro svolte e alla corresponsione delle retribuzioni, con artifici e raggiri”.
Quanto accaduto sarebbe scaturito da appositi controlli necessari agli inquirenti per ricostruire i fatti e capire come Giovagnorio avrebbe accumulato le ore di astensione dal posto di lavoro che gli vengono contestate. In particolare, infatti, il vicesindaco di Tagliacozzo secondo l’accusa si sarebbe “allontanato in più occasioni dall’ufficio dove prestava servizio per svolgere attività estranee alle sue mansioni, durante l’orario di lavoro attestato tramite timbratura con badge, ottenendo così indebitamente una retribuzione pari a 822,44 euro”.
Secondo la procura l’ammontare complessivo delle ore attestate “falsamente”, cioè tramite le mancate timbrature all’uscita dal posto di lavoro, è pari a 54 ore e 14 minuti, che equivalgono a 822,44 euro.