San Benedetto dei Marsi. Lo spinoso caso “Power Crop” all’ordine del giorno della riunione, voluta dall’amministrazione comunale sambenedettese, tenutasi in serata nella sala consiliare del municipio marruviano. Erano presenti numerosi rappresentanti istituzionali locali: il consigliere della Regione Abruzzo, Gianluca Ranieri; per il Comune di San Benedetto dei Marsi: il sindaco Quirino D’Orazio, la vicesindaco Maria Di Genova, l’assessore Danilo Mastrodicasa, il consigliere Fabrizio Domenico Cerasa; per il Comune di Luco dei Marsi: il sindaco Domenico Palma, il vicesindaco Giovanni Panella, gli assessori Gino Ciocci e Antonello Gallese; il primo cittadino di Pescina, Antonio Iulianella; l’ambientalista e portavoce del comitato “No Power Crop”, Sefora Inzaghi; in rappresentanza della Coldiretti, Fabio Di Pietro; il presidente dell’associazione culturale agricoltori di Luco dei Marsi, Franco Paris; l’agronomo e insegnante dell’istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente di Avezzano, Vincenzo Di Genova; il chimico Domenico Lacasasanta; in rappresentanza del comitato “Salute, ambiente e territorio” di San Benedetto dei Marsi, Noris Todisco, Pasqualino Tarquini e Costantino Di Nardo.
L’incontro pubblico è stato convocato per illustrare e spiegare alla cittadinanza marruviana le problematiche relative al progetto di realizzazione dell’enorme centrale a biomasse “Power Crop”, prevista nella piana del Fucino, in località Borgo Incile di Avezzano. Progettualità che ha visto, lo scorso 24 marzo, il parere negativo della Regione Abruzzo. I tecnici della Regione, infatti, hanno evidenziato – in sede di conferenza dei servizi – gli effetti negativi che il progetto “Power Crop” potrebbe avere sull’aria (la non rispondenza dell’impianto a quanto prescritto nel piano regionale di qualità dell’aria) e sull’acqua del territorio. Sul progetto di riconversione produttiva dello stabilimento ex saccarifero di Celano, la riunione nella prefettura aquilana – inizialmente prevista nella giornata di giovedì 2 aprile – è stata rinviata a mercoledì 29 aprile su disposizione prefettizia. “La cittadina di San Benedetto ha raccolto il grido d’allarme sollevato dal popolo marso, che ha espresso chiaramente la contrarietà a questa progettualità”, ha commentato l’avvocato D’Orazio. “A mio avviso, vanno letti e riletti attentamente tutti gli atti procedimentali. Siamo fiduciosi che la normativa di settore sarà pienamente rispettata. Ci auguriamo che non vengano adottati provvedimenti normativi modificativi, integrativi o abrogativi, volti a favorire i soggetti più forti a scapito dei più deboli. Il mondo agricolo rappresenta la linfa vitale del nostro territorio, per tale motivo va tutelato – senza se e senza ma – in ogni sede istituzionale”, ha concluso il sindaco D’Orazio. “La realizzazione di questo impianto nel Fucino”, ha spiegato la vicesindaco Di Genova, “con le sue dannose emissioni, sicuramente avrà un grosso impatto sulla qualità dell’aria e dell’acqua, ma anche sull’eccellenza dei nostri prodotti agricoli, noti a livello nazionale e garantiti dai marchi di origine protetta quali, ad esempio, l’igp (indicazione geografica protetta) della patata e della carota”. “La costruzione delle centrali a biomasse”, ha chiosato Antonio Iulianella, “rappresenta generalmente solo redditività per gli imprenditori che le realizzano. Gli impianti in questione potrebbero diventare altamente inquinanti, producendo fumi, ceneri, rifiuti e un grande traffico di mezzi pesanti. Per questi motivi siamo contrari alla realizzazione delle centrali a biomasse, che non portano alcun beneficio per il nostro territorio ad alta vocazione agricola”, ha concluso il sindaco Iulianella. “Nel nostro comprensorio l’incidenza tumorale è, purtroppo, molto alta”, ha dichiarato l’imprenditore agricolo Fiorenzo Costantini. “Un dato, quello sulle neoplasie, molto preoccupante non solo qui a San Benedetto, ma nell’intera Marsica: dobbiamo, quindi, tutelare la qualità dell’aria e dell’acqua, contrastando l’insediamento di questo enorme impianto nel nostro territorio”, ha terminato il suo intervento Costantini, in chiusura dell’assemblea. Antonio Salvi