Celano. In vista dell’assemblea del Cam, che il 13 maggio prossimo vedrà partecipi i sindaci soci dell’Ente di Gestione delle reti idriche della Marsica, il Comitato Marsicano “Acqua nostra”, fondato e rappresentato da Gianvincenzo Sforza, si mobilita in tutto il territorio per informare i cittadini. “I marsicani”, afferma Sforza, “debbono prendere cognizione che i loro sindaci saranno chiamati a ratificare un piano industriale predisposto dall’Amministratore Delegato Ciarlini che, non a caso, è denominato “Lacrime e sangue” : lacrime e sangue, ovviamente, solo per i contribuenti. Nel tentativo di appianare i debiti del Cam (51 milioni di euro) sono previste introduzioni capestro per le famiglie e per la collettività, come l’esborso di 15milioni di euro suddivisi per la quota societaria posseduta dai singoli comuni (Inevitabile l’aumento delle tasse locali a carico dei cittadini o lo storno di bilancio a svantaggio di opere e servizi) e l’aumento (molto improbabile per via degli impedimenti normativi in merito) della tariffa che andrebbe ad incidere sulla bolletta di ogni utenza per più di 100 euro. Il Cam, per ammissione degli stessi organi direttivi e del mondo politico locale”, spiega Sforza, “è ormai in uno stato prefallimentare e rischia concretamente di non essere nemmeno più in grado di garantire il servizio all’utenza, se si verificassero rotture alle reti. I sindaci, per decidere l’eventuale adesione al piano, dovrebbero coinvolgere i loro rispettivi Consigli Comunali, ma potrebbero non farlo obbedendo ad una logica che penalizzerebbe i cittadini e salvaguardassero interessi di Partito o, addirittura, personali”.
Il Comitato invita proprio i cittadini residenti nei paesi della Marsica e le forze d’opposizione a vigilare affinchè decisioni assurde possano passare sulla pelle dei cittadini senza coinvolgere la realtà locale.
Intanto il comitato, con un esposto, ha chiesto la rimozione dei contatori del Cam dalle fontanelle pubbliche e ha diffidato il sindaco Filippo Piccone a emettere apposita ordinanza che obbliga il Cam a disinstallare i misuratori fino all’avvenuto pagamento del suo debito nei confronti del Comune di Celano. Ha diffidato di conseguenza il Cam, nella persona del presidente dell’Ente, a rimuovere da tutte le fontanelle pubbliche i contatori.