Avezzano. La giunta regionale blocca per 15 giorni il provvedimento di smantellamento dell’Arssa e apre alle proposte dei consiglieri Marsicani. Ma intanto arrivano le prime lettere di trasferimento. Sono già 20 le comunicazioni arrivate ai lavoratori che già dalla prossima settimana dovranno prendere servizio all’Aquila. “La nostra battaglia è a tutela dei lavoratori e del Fucino”, ha commentato Giovanni D’Amico, vice presidente del consiglio regionale, “la norma che abbiamo proposto però non la vogliono approvare. C’é una convenzione dell’assessorato all’agricoltura che parla di servizi mantenuti nel tempo, ma a nostro avviso sono solo riferiti ad un polo ad hoc per il Fucino. La tendenza è a svilire e chiudere questo presidio ma noi vogliamo opporci portando avanti questa battaglia che purtroppo non è condivisa dagli altri consiglieri regionali del territorio”. Negli ultimi giorni all’Arssa sono state anche staccate le linee telefoniche che non hanno permesso ai dipendenti di lavorare. “Lo smantellamento dell’agenzia era chiaro”, ha precisato il consigliere Gino Milano, “poteva essere rinnovata, riorganizzata ma non soppresso. Siamo ancora lottando per l’interpretazione di una legge che vuole cancellare un ente nato addirittura prima della Regione. Dobbiamo trovare delle forme di lotta che impediscano la distruzione di questo territorio. È un disegno chiaro, preciso che noi dobbiamo contrastare”. Le associazione di categoria, Confagricoltura e Coldiretti, hanno lanciato l’idea di attivare all’Arssa dei servizi per il Fucino. La proposta è stata integrata alla proposta dei consiglieri regionali marsicani e ha trovato il sostegno anche del Comune di Avezzano rappresentato dal vice sindaco, Ferdinando Boccia, e dal presidente del Consiglio, Domenico Di Berardino. “Evidentemente non è stato sufficiente il nostro intervento, ma noi non ci fermeremo”, ha precisato il consigliere Giuseppe Di Pangrazio, “la questione Arssa ci deve insegnare che se si fa squadra nella Marsica possiamo ottenere qualcosa. La giunta regionale invece di mettere a disposizione i lavoratori dell’Arssa per i 4 uffici che ci sono ad Avezzano li sposta altrove e poi decide come attivare gli altri servizi. Noi abbiamo chiesto prima di sistemare i servizi e poi formare altri lavoratori in base alle esigenze degli uffici. La volontà è di togliere tutti i servizi, spostarli altrove e mettere qui altri tipi di uffici. Durante il consiglio il presidente Gianni Chiodi è venuto a parlare con noi e ha chiesto spiegazioni in merito alla vicenda. Chiarita la situazione ha chiesto all’assessore Carpineta di sospendere il provvedimento e aprire una discussione per 15 giorni”. Intanto l’ufficio del personale ha comunicato a 20 dipendenti il trasferimento in altri tipi di servizi all’Aquila. Secondo Milano: “il contenimento delle spese viene fatto non rivedendo il tutto, ma togliendo delle persone e spostandole altrove”. Questa situazione sta privando il territorio di servizi, nonostante il pagamento di tasse e imposte. “Io mi vergogno la mattina di timbrare il cartellino”, ha spiegato Michele Ippoliti del laboratorio Arssa, “non abbiamo l’acido solforico, il potassio non possiamo fare alcun tipo di analisi. Il laboratorio sta chiudendo perchè non abbiamo i prodotti. Cosa diciamo agli agricoltori che ci chiedono le analisi dopo aver pagato il ticket dovuto? È una vergogna”.