Avezzano. Arrivato dagli Usa dopo mesi il macchinario tamponi per Avezzano, ma è stato destinato all’Aquila.
Continua a far discutere la vicenda del secondo macchinario ordinato dalla Asl 1 per analizzare i tamponi e smarrito negli Stati Uniti, come aveva detto ai microfoni di MarsicaLive il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. Una situazione che aveva creato gravi difficoltà all’ospedale di Avezzano, finito alla ribalta delle cronache nazionali per episodi e disservizi sull’emergenza covid. Finalmente da qualche giorno, dopo mesi di accese polemiche, il nuovo strumento, gemello di quello che si trova all’Aquila, è arrivato in Abruzzo.
Il secondo macchinario Panther, promesso all’ospedale di Avezzano, si trova invece fermo all’Aquila per svolgere funzioni non attinenti al Covid. Secondo le caratteristiche tecniche lo strumento ha la capacità di analizzare circa 500 tamponi al giorno. Il macchinario di Avezzano riesce invece ad analizzare appena 100 tamponi al giorno. Eppure è fermo in un ospedale che già da mesi possiede un macchinario identico e che utilizza il secondo solo per funzioni di backup.
“La Marsica”, ha sottolineato Lorenzo Berardinetti, presidente regionale dell’Uncem, l’unione nazionale comuni ed enti montani, chiedendo delucidazioni sulla scelta al manager della Asl Roberto Testa, “aspettava da tempo l’arrivo di questo macchinario, più volte sollecitato anche dai sindaci. Non si capisce perché poi è arrivato ed è stato destinato dalla Asl all’ospedale dell’Aquila, dove ce n’è già uno, e non ad Avezzano. Eppure la Marsica ha ogni giorno un numero consistente di positivi, circa la metà dell’intera provincia, e questo fa capire ancora di più la necessità per il territorio di avere un macchinario efficiente per processare i tamponi. Spero che il manager Asl”, ha concluso, “ci dia delle risposte”.