Lecce nei Marsi. L’orsa Petra, che da alcuni giorni era tornata a frequentare l’abitato di Lecce nei Marsi, è stata catturata ieri sera da una squadra congiunta del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, composta da veterinari, biologi, guardiaparco e carabinieri parco. L’intervento ha avuto come obiettivo principale il riposizionamento di un radiocollare per monitorare gli spostamenti dell’animale e “effettuare interventi mirati tesi a limitare le visite in paese e le possibili interazioni con i cittadini”.
L’orsa è stata trovata in “ottime condizioni di salute”. Attualmente, non sono previste attività di dissuasione, dato che nel centro abitato sono presenti “molteplici fonti alimentari” facilmente accessibili, inclusi “ciotole di cibo per gli animali domestici che inopportunamente, alcuni cittadini, continuano a lasciare incustodite, in violazione all’ordinanza sindacale”.
L’operazione è stata preceduta da una riunione di coordinamento tenutasi ieri mattina, promossa dal sindaco di Lecce nei Marsi, Augusto Barile. All’incontro hanno partecipato rappresentanti delle forze dell’ordine e della direzione del parco. La discussione si è concentrata sulle criticità legate alla presenza dell’orsa nel centro abitato, che ha generato “il solito clamore mediatico e qualche preoccupazione tra i residenti”.
Dalla riunione sono emerse due linee d’intervento principali. La prima prevede una maggiore presenza delle forze di polizia, ovvero carabinieri forestali e guardiaparco, con il supporto dell’arma territoriale, attraverso un’adeguata turnazione. L’obiettivo è duplice: “non solo garantire la sicurezza, ma anche assicurare il rispetto delle norme vigenti, in primis l’ordinanza sindacale che ha di recente ribadito le regole di comportamento da parte dei cittadini”. In un passaggio, la direzione del Parco ha sottolineato che “il mancato rispetto anche da parte di pochi contribuisce a favorire la presenza dell’orsa in paese”, e per questo “le forze di polizia saranno chiamate anche a sanzionare eventuali violazioni”.
La seconda linea d’intervento affronta il problema della disponibilità di cibo facilmente accessibile all’orsa, che comprende la gestione dei rifiuti e il cibo per animali domestici. La recente ordinanza sindacale stabilisce che “i mastelli dell’umido vanno esposti al mattino e non la sera precedente, riducendo così le possibilità per l’orsa di alimentarsi all’interno del paese”. Inoltre, “anche il cibo per cani e gatti va somministrato in modo da evitare che lo stesso resti nelle ciotole spesso lasciate incustodite nelle pertinenze delle abitazioni”. Si tratta di “piccoli accorgimenti che però, in termini complessivi, possono fare la differenza”, secondo la direzione del Parco.
Proseguirà anche l’installazione di cassonetti “a prova d’orso”, già avviata con il progetto Life Bear Smart Corridors. Il Comune e la società incaricata della raccolta rifiuti, in collaborazione con il Parco, stanno valutando “ulteriori misure specifiche per ridurre il più possibile la presenza di rifiuti nel centro urbano”.
La direzione del Parco ha espresso l’auspicio che “l’insieme di queste azioni, accompagnate da specifiche attività di comunicazione e sensibilizzazione, favoriscano un processo di crescita e consapevolezza collettiva per il benessere dei cittadini e degli orsi evitando la presenza di questi ultimi nel centro abitato, al fine di favorire una coesistenza responsabile e duratura”.