Avezzano. Finalmente Piazza del Mercato riapre, con tanto di isola pedonale: ma agli automobilisti non importa nulla. Tanto che le auto circolano tranquillamente e parcheggiano, nell’indifferenza di tutti.
E così ormai sono infuriati i proprietari delle attività commerciali che per mesi hanno lavorato con un cantiere a cielo aperto, in una piazza ancora non conclusa. Il progetto, avviato dall’amministrazione del sindaco Gabriele De Angelis, è stato poi ripreso dall’attuale amministrazione con a capo Di Pangrazio ma dopo anni ancora non vede ancora conclusione. E ora, ai tanti problemi, se ne aggiunge un altro: quello degli automobilisti indisciplinati che mettono in difficoltà anziani e mamme con i passeggini che fanno una passeggiata.
Quando a ottobre è stato aperto il cantiere per pedonalizzare via del Mercato i negozianti erano rimasti bloccati tra le grate che delimitavano l’area e la breccia sparsa sulla strada. I lavori, che riguardavano una variante al progetto iniziale, sono andati avanti per diversi giorni, anche a causa di un problema riscontrato nelle tubature dell’acqua, fino a quando l’intera strada non è stata pedonalizzata. Tutti speravano che, con la modifica al progetto iniziale avviato nel luglio del 2019, i problemi sarebbero terminati e si sarebbe potuto iniziare a godere di quell’area riqualificata con quasi mezzo milione di euro di fondi pubblici. Invece nei giorni scorsi sono ricominciate le grane. L’area, infatti, pur essendo diventata pedonale è invasa dalle auto e i commercianti non hanno ancora l’autorizzazione per mettere i tavoli.
“Di solito su una piazza le auto non ci parcheggiano”, commenta Sergio Desprini, titolare di Urban sushi, a nome anche delle altre attività della piazza, “dopo tre anni di cantiere ancora continuiamo a sporcare le betonelle nuove con le auto. Tra l’altro non possiamo mettere tavoli fuori, perchè non è stata fatta ancora una delibera apposita e il Suap non ci dà l’autorizzazione. I lavori della piazza, con la nuova copertura, non sono ancora terminati ma noi ormai di quello ci importa fino a un certo punto. Noi vogliamo lavorare e purtroppo non ci danno l’opportunità di farlo”.