Avezzano. Rinviati a giudizio in sette tra cui politici, tecnici comunali e imprenditori che dovranno comparire in udienza il 9 maggio 2019 per presunti appalti illeciti. L’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Roberto Savelli, e che aveva scatenato una bufera giudiziaria e politica sulla passata amministrazione comunale, vede coinvolti gli ex amministratori Mauro Tordone, sindaco di centro sinistra, Francesco Valentini, consigliere di maggioranza e assessore, Gino Capoccitti, vicesindaco e consigliere comunale di maggioranza, e gli allora tecnici del comune in questione Pietro Mazzone, responsabile dell’ufficio tecnico ma anche sindaco di Campoli Appennino, Alessandra Magnarini, geometra, oltre ad Alessandro Gismondi, rappresentante della ditta “Caringi”, e Aquilino Tantangelo, ingegnere.
Il provvedimento è stato emesso dal giudice per l’udienza preliminare Eugenio Forgillo per presunti appalti truccati al Comune di Balsorano. Secondo l’accusa, gli imputati truccavano le gare per assegnarle in modo pilotato e tra gli appalti c’erano anche le lampade votive al cimitero e quello per la costruzione della nuova scuola. L’operazione, coordinata dalla procura marsicana, fu condotta dal personale del commissariato di Avezzano e dagli agenti della squadra mobile dell’Aquila. Tutta l’indagine prese forma dopo le accuse lanciate e gli esposti presentati da un altro dipendente comunale silurato e poi reintegrato. Aveva presentato in procura, a dicembre del 2012, un esposto contro la propria estromissione dalla guida dell’ufficio tecnico del Comune, incarico ricoperto da Pietro Mazzone. L’operazione aveva portato a diverse misure cautelari o restrittive alcune delle quali annullate dal tribunale della libertà. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio Milo, Aldo Lucarelli, Franco Colucci e Leonardo Casciere.