L’Aquila. Oltre 1.100 operatori formati in 2 mesi con sedute didattiche ‘spalmate’ su tutto il territorio provinciale: è il lusinghiero bilancio del corso teorico-pratico sull’antibiotico-resistenza, svolto dalla Asl 1 Abruzzo su tutte le figure sanitarie presenti in ospedale. Un’iniziativa su una problematica che costituisce una vera e propria emergenza mondiale e che riguarda l’uso spesso inappropriato degli antibiotici.
Una pratica che, nel corso degli anni, ha portato a una drastica riduzione degli antibiotici efficaci contro le infezioni ospedaliere a fronte di un aumento considerevole dei germi che ne sono la causa. Si stima che nel giro di pochi anni nel mondo vi saranno 10 milioni di decessi per le infezioni dovute a germi refrattari alla terapia antibiotica. I corsi sull’antibiotico-resistenza, iniziati a gennaio, si concludono oggi: vi hanno partecipato circa 1.100 operatori sanitari, medici e non, dei reparti ospedalieri. Uno sforzo considerevole, in termini di organizzazione e coordinamento, messo in campo dal reparto di malattie infettive di L’Aquila, con il direttore dott. Alessandro Grimaldi e la coordinatrice infermieristica Roberta Priore, insieme al direttore sanitario dell’ospedale aquilano, dott.ssa Giovanna Micolucci e Massimiliano Frattali del servizio formazione.
Quello che si conclude oggi è il primo step di un percorso di formazione, finanziato con fondi Pnrr per circa 500.000 euro tramite un progetto curato e portato avanti dalla dott.ssa Alessia Parlatore, direttore del servizio Personale, che terminerà nel 2026. Si tratta di una delle molteplici iniziative formative, finalizzate ad alzare il livello di professionalità del personale sanitario, programmate dalla direzione aziendale guidata dal manager Ferdinando Romano.
“Il corso, che ha richiesto una impegnativa organizzazione e una laboriosa opera di coordinamento”, dichiara Grimaldi, “ha avuto una larga partecipazione di operatori sanitari che hanno potuto apprendere, con lezioni teoriche e pratiche, strategie e comportamenti da tenere su una questione molto seria della sanità. E’ stato un momento di crescita professionale che avrà riflessi positivi sull’assistenza dei pazienti”