Avezzano. Il centrodestra non è più unito. Non solo a livello locale con le schermaglie su Avezzano per la candidatura del sindaco in vista delle amministrative di settembre, ma anche in Abruzzo. Dopo il tira e molla a Chieti – sempre in ottica elezioni comunali – tra Mauro Febbo (Forza Italia) e Fabrizio Di Stefano (Lega), risolto con grande diplomazia politica a favore del secondo, all’Aquila la situazione è invece precipitata nella giornata di ieri. Pierluigi Biondi, sindaco del capoluogo marsicano, esponente di Fratelli d’Italia di cui è anche coordinatore provinciale, ha ritirato le deleghe assessori leghisti.
Uno strappo clamoroso che non solo rischia di far precipitare la situazione amministrativa aquilana, ma che potrebbe altresì avere l’effetto domino di sfaldare definitivamente una coalizione. I rapporti erano tesi prima e ora potrebbero logorarsi ulteriormente. Gli equilibri, esattamente come le logiche spartitorie, sono messi davvero a dura prova da continui scontri che manifestano, una volta di più, come dell’affiatamento di un tempo resti solo un ricordo. Si tratta di beghe politiche e personali e a nulla valgono i tentativi di stigmatizzare la situazione affermando che si tratta di schermaglie che appartengono alla dialettica politica. Le une non escludono le altre, e difatti siamo in presenza di entrambe.
Avezzano, questo, lo ha dimostrato nella sua recente storia. Dal crollo dell’amministrazione di Gabriele De Angelis, dove sul banco degli imputati è finito proprio il partito di Giorgia Meloni, con i suoi esponenti locali accusati di aver tramato alle spalle dell’ex primo cittadino, si è passati attraverso un commissariamento – tutt’ora in itinere – in cui le cordialità tra i tre partiti sono state – e sono – sempre di meno. Ad oggi la situazione la conosciamo bene: la Lega ha candidato Tiziano Genovesi e non fa un passo indietro. Forza Italia ha candidato Anna Maria Taccone e non fa un passo indietro. L’Udc ha dichiarato di appoggiare la Lega, anche se preferirebbe un altro nome, e Fratelli d’Italia si è defilato sostenendo l’unità della coalizione e quindi l’appoggio alla Lega.
I meloniani, però, sono adesso a un bivio: seguire il coordinatore provinciale e le sue mosse o restituire a Forza Italia un supporto politico? Il partito si trova tra due fuochi e dovrà scegliere a stretto giro da quale parte stare. Impossibile prevederlo. Lo status quo cambia costantemente e nella scacchiera politica le pedine vengono mosse con celerità e sempre maggiore attenzione. Ci si avvicina rapidamente alla tornata elettorale di settembre, ogni passo falso rischia di essere pagato a caro prezzo.