Avezzano. C’è anche il centrosinistra nella corsa alle amministrative 2020. Non tanto in termini di mera presenza elettorale, quanto in termini di idee, programmi e intenti ben precisi da condividere con coerenza, dialogo e confronto con i suoi tesserati e sostenitori. Il centrodestra, quindi, avrà un competitor vero, tenace e determinato a recitare la propria parte in una tornata, quella di maggio, che restituirà alla città il sindaco dopo l’era di Gabriele De Angelis.
Questo è quanto emerso con forza dall’assemblea pubblica che il Pd di Avezzano ha organizzato martedì all’interno del palazzo di città e che ha visto la partecipazione di una sala gremita in ogni suo posto. Erano presenti Michele Fina, segretario regionale, Franceco Piacente, coordinatore provinciale, Giovanni Ceglie, segretario cittadino, Giuseppe Di Pangrazio, coordinatore della segreteria cittadina, Quirino Crosta, vice presidente regionale, oltre a diversi esponenti del partito come Roberto Verdecchia, Lorenza Panei, Marielisa Serone, Anna Paolini, Sergio Natalia.
Fondamentale, però, sarà l’aggregazione. Il Pd lo sa, da solo non può andare lontano. Dunque il sostegno dei partiti minori, esattamente come quello del mondo civico, sarà indispensabile. Senza, non c’è partita. Articolo 1, Leu, Potere al Popolo, i partiti della sinistra più radicale sono al lavoro per dare il proprio contributo, anche se la sensazione è che non sarà facile costruire liste. Italia Viva e +Europa, ma anche Azione di Carlo Calenda, invece, potrebbero dare un contributo diverso.
No ai sovranisti, no a chi alza esageratamente i toni esasperando la società civile, no a chi promuove l’antipolitica. Queste basi accomunano tutti, e attorno a esse si prova a costruire il dialogo. Ma non è facile. Lo scontro interno tra fazioni del centrosinistra è esistente e concreto, nessuno vuole stare ai margini ma non tutti hanno la stessa forza per esprimere candidati e liste di peso. Ma la somma dei partiti minori potrà dare al centrosinistra a guida Pd lo sprint per correre fino alla fine.
Italia Viva, guidata in Abruzzo da Camillo D’Alessandro ha svelato i propri coordinatori provinciali ma nell’aquilano non c’è Domenico Di Berardino che molti davano, invece, in pole position per il ruolo di coordinatore. Se così fosse stato, sarebbe stato lecito supporre una presenza importante del partito di Matteo Renzi su Avezzano. Di Berardino, volto storico della politica avezzanese degli ultimi quindici anni, avrebbe sicuramente convogliato gente al suo interno per comporre una lista. Da vedere adesso quali saranno le prossime mosse del partito sul capoluogo marsicano.
Negli ultimi giorni, invece, si è rincorsa la voce di un possibile approdo di Gianluca Ranieri alla corte di +Europa. L’ex consigliere regionale in quota Movimento 5 stelle ha chiuso ogni rapporto con i pentastellati, è uscito sbattendo la porta poiché decisamente contrario al nuovo corso dei grillini. Non è da escludere un suo passaggio al partito.
Infine, come anticipato nelle scorse settimane, i gruppi civici sono al lavoro per trovare la quadra attorno a un candidato sindaco credibile e di personalità tale da coinvolgere una nutrita schiera di elettori. Nel caso in cui così non fosse, cioè che non si raggiungesse il tanto desiderato accordo, sarebbe normale e, per certi versi, inevitabile, una virata a sinistra per supportare il candidato a primo cittadino della coalizione.