L’Aquila. Il 21 novembre di ogni anno si celebra la Giornata Nazionale degli Alberi, occasione preziosa per sensibilizzare alla tutela e al rispetto del patrimonio arboreo nelle città e negli ambienti naturali. Con l’occasione, il Wwf Abruzzo presenta un documento, redatto dai tecnici dell’Associazione e della Coop. Cogecstre, sulla situazione degli alberi in Abruzzo.
“L’Associazione”, spiega il Wwf, “pone l’attenzione sul fatto che nella nostra Regione si assiste a continui interventi sugli alberi siano essi riferiti a piante in città che costituiscono patrimonio del verde urbano o ad alberature stradali e viali o a tagli boschivi per uso civico o prevenzione incendio. Si constata insomma un depauperamento del patrimonio arboreo alquanto generalizzato fatto di abbattimenti, capitozzature e potature errate e scelte illogiche nelle zone a verde pubblico, quasi una vera e propria ‘alberofobia’. Al di là dei diritti acquisiti o dei reali problemi di sicurezza, quello che emerge dall’analisi dei vari casi affrontati dal Wwf, è che molto spesso gli interventi vengono basati su valutazioni inadeguate, affrettate e poco rigorose, ad esempio valutazioni di incidenza sui tagli boschivi insufficienti, monche, non complete…il tutto con generici richiami alla sicurezza, al “governo” del bosco o alla prevenzione per gli incendi. Purtroppo, la normativa vigente nell’ambito della gestione del verde pubblico espone gli amministratori dei Comuni a un’assunzione di grande responsabilità chiamandoli a rispondere dei pericoli e dei danni che gli alberi in città possono provocare a cittadini o a manufatti, che insieme al budget limitato per le opere di manutenzione, di analisi e monitoraggio che si dovrebbero fare per le valutazioni di rischio, non aiutano ad affrontare in modo oggettivo la problematica.
Il documento del Wwf Abruzzo è composto da tre sezioni: gli alberi in città e i viali alberati, le alberature stradali e i tagli boschivi. Si aggiungono due allegati, uno che ripercorre i casi di tagli di alberi nella nostra regione sui quali il WWF Abruzzo o altre Associazioni ambientaliste sono intervenuti e un altro che elenca le principali normative di tutela degli alberi.
Il Wwf Abruzzo sottolinea come un albero non è di per sé pericoloso, non costituisce un pericolo solo per il fatto di esserci, ma è anzi un patrimonio fondamentale e pubblico.
In generale il Wwf vuole portare all’attenzione la necessità di una maggiore considerazione del patrimonio arboreo della nostra regione che è troppo importante perché venga trattato in modo così approssimativo. Esso custodisce specie tutelate, spesso uniche al mondo come l’Orso bruno marsicano e garantisce importanti servizi ecosistemici utili alla natura, ma anche alla nostra salute. Nel rispetto dei diritti di uso civico e di sicurezza pubblica è necessario però che gli impatti che i tagli possono avere sugli ecosistemi boschivi e non, vengano valutati con attenzione e in modo serio. Nuovi progetti sull’eliminazione degli alberi vengono presentati quasi ogni giorno e questo rende impossibile intervenire su tutti attraverso osservazioni che rientrino nelle normali procedure di partecipazione. È dunque fondamentale che gli Enti preposti al rilascio delle autorizzazioni facciano attente valutazioni nell’ambito dell’esame delle documentazioni e si rendano garanti della tutela del patrimonio arboreo naturalistico (che appartiene all’intera collettività regionale) rigettando a priori i progetti che appaiono monchi, approssimativi e che non tengono conto degli impatti che possono provocare.
Rispetto ai tagli boschivi, le richieste, riportate nel documento, sono già state trasmesse nei mesi scorsi al Ministero della Transizione Ecologica, alla Regione Abruzzo e ai Parchi nazionali e regionali presenti in Abruzzo.
La proposta del Wwf, inoltre, è quella di creare un tavolo tecnico che raccolga diversi esperti, enti e associazioni e che funga come organo in grado di dare direttive e linee guida chiare su come e dove intervenire rispetto al patrimonio arboreo sia esso relativo al verde urbano, alle alberature stradali, ai tagli boschivi”.