Avezzano. Un decreto del commissario straordinario alla Sanità , Gianni Chiodi, dispone la chiusura di cinque reparti specialistici all’ospedale di Avezzano entro il prossimo anno. L’opposizione si dice pronta alla protesta popolare e chiede che ci sia una mobilitazione bipartisan. Il consigliere comunale del gruppo di minoranza Rinnovamento e partecipazione, Vincenzo Paciotti, e il capogruppo Roberto Verdecchia. Sostengono che: «con il decreto n. 15/2001 del 14 aprile 2011 il Presidente Chiodi, commissario ad acta e Giovanna Baraldi sub commissario nel mondo della sanità, hanno sancito in via definitiva e perentoriamente che, a decorrere dal 1 gennaio 2013, i 130.000 cittadini marsicani che avranno necessità di essere assistiti con complessità di cura o interventi di eccellenza non potranno mai e comunque trovarla nell’Ospedale di Avezzano, ma saranno costretti, se non vorranno rivolgersi alle vicine e più comode strutture romane, incrementando il debito regionale con la mobilità passiva, a rivolgersi all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. “Le complessità di cura dovranno essere collocate nel presidio ospedaliero del capoluogo di provincia”. Nel Piano Operativo approvato, contrariamente a quanto dichiarato in premessa, al di là del bacino di utenza, dei ricoveri inappropriati, delle valutazioni epidemiologiche (che sono tutte a favore dell’ospedale e comprensorio marsicano) scomparirà, o sarà residuale, fino a che l’attuale primario andrà in pensione, l’assistenza geriatria, l’endoscopia digestiva, la chirurgia vascolare, l’anatomia patologica e addirittura scomparirà la direzione sanitaria dell’ospedale. Accadrà esattamente quello che è accaduto per la neurochirurgia. Siccome non si investirà né in risorse umane né in tecnologia nei reparti “a termine” sarà probabile che il primario o i medici decideranno di trasferirsi ancora prima di andare in pensione ed il destino si compirà prima del previsto. Esisterà un unico capo dipartimento strutturale per l’intera provincia e che sarà eletto nel capoluogo di provincia. Ciò significherà che decide tutto in tema di risorse umane, tecnologia, percorsi di cura e persino firmerà le ferie di tutti i dipendenti. Il drammatico taglio di reparti e di cure complesse che grava tutto sugli ospedali di Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro ha risparmiato del tutto L’Aquila, (dove sorgono dal nulla addirittura due dermatologie) che diventa la location di ogni cura complessa (ovviamente per coloro che non decideranno di recarsi più comodamente a Roma) nonché il centro direzionale degli ospedali residuali della provincia. I cittadini marsicani , come al solito, ma stavolta più del solito, nonostante abbiano eletto ben otto consiglieri regionali, pagano un prezzo pesantissimo agli interessi dei politici abruzzesi. E’ venuto il momento di dire basta e di scendere compatti all’unisono in piazza per mostrare la vera forza di noi gente marsa, oltre giustamente ad impugnare nelle sedi proprie le delibere di chiusura dei vari reparti, o se volete domandarci, quanto altro tempo dobbiamo ancora aspettare per lo scippo finale della spogliazione dell’intera struttura sanitaria. Siamo pronti alle barricate ed alle occupazioni anche più eclatanti, affinché tutti i cittadini della regione abbiano lo stesso rispetto e gli stessi sacrosanti servizi in un mondo così particolare».