Avezzano. Manca poco al quinto appuntamento in calendario per la stagione di prosa indipendente targata Teatro Off Limits. Venerdi approda al castello Orsini lo spettacolo “Cosa beveva Janis Joplin?”, un tributo a tutte le blueswomen che non avrebbero mai tollerato di avere una rivale sul palco a fare ombra ma che si sono battute perché la musica continuasse a vincere e suonare sulle miserie della vita.
C’è come una linea ereditaria di sorellanza, carisma e autodistruzione che unisce le grandi blueswomen dal secolo scorso a oggi. Primedonne magnetiche e violente, da Bessie Smith a Janis Joplin, passando per Billie Holiday e Nina Simone, le regine della voce hanno conquistato il loro pubblico con il mistero delle loro ugole capaci di incantesimi che possono salvare o maledire. Moderne baccanti, alcolizzate, sensuali, brutali, hanno cantato con il linguaggio schietto e poetico nato fra gli schiavi dei campi di cotone gli aspetti più tragici dell’esistenza senza mai cadere nel sentimentalismo.
“Cosa Beveva Janis Joplin?”, con Roberta Lidia De Stefano e Flavia Ripa, è una creatura ibrida, un evento live fra musica e parola, mezzo concerto e mezzo teatro che vede protagonista una blueswoman di successo “Ma”, che dopo una brillante carriera decide di tornare al punto di partenza, casa sua, per chiudere i conti con un passato di violenze e soprusi. Il blues è stato il grande dono che le ha permesso di prendere il volo, ma è lo stesso blues, spirito indomabile, a chiedere per sé tributi di eccessi e sofferenze. Se la santità e l’autodistruzione siano o no le condizioni imprescindibili per una grande voce è il terreno del conflitto con l’altro personaggio della pièce/concerto, “Pi”, una giovane e talentuosa musicista, rigorosa e introversa che si trova per la prima volta a suonare con” Ma”. Pur subendone il fascino fatica a condividere le posizioni estreme sull’arte della sua compagna di palco e le due si fronteggeranno a colpi di microfono fra vecchi standard, fraseggi e cazzotti, come nella migliore tradizione del blues.
Si racconta che Bessie Smith, l’imperatrice del Blues, invitata a cantare a una festa ospite di una facoltosa famiglia di industriali bianchi, alla domanda della padrona di casa, se si trovasse a suo agio lì fra loro, le abbia spaccato il naso con un destro ben assestato. Per i casi della vita la tomba di Bessie Smith nel Mississippi rimase senza lapide per quasi trent’anni fino a che Janis Joplin in un omaggio fra tributo e affiliazione la pagò di tasca propria.