Carsoli -E’ un vero e proprio caos per usufruire dei servizi postali nel centro cittadino di Carsoli. Molte le lamentele di chi proprio non riesce ad espletare operazioni indifferibili o ritirare pacchi in giacenza a causa di una situazione che sta degenerando di giorno in giorno. La chiusura dell’ufficio postale di Poggio Cinolfo, una drastica riduzione delle aperture degli sportelli: Tre mattine alla settimana di apertura non sono certo consone per le esigenze di un territorio così esteso. La conseguenza sono assembramenti continui, con evidente difficoltà anche di rispetto delle distanze data la permanenza in coda per chi suo malgrado deve recarsi alla Posta.
Le file chilometriche iniziano dalle prime ore del mattino e così si va avanti fino all’ora di pranzo del martedì, giovedì (dalle 8,20 alle 13,35) e del sabato (dalle 8.20 alle 12,35). Fasce orarie eccessivamente ridotte in relazione al flusso di popolazione. Oltre alle riscossioni delle pensioni, infatti, numerose sono le esigenze che portano necessariamente ad andare alla Posta, come il ricevimento pacchi. In questo periodo, infatti, gli operatori non consegnano pacchi quando c’è ad esempio una somma da pagare, e cosicchè l’utente riceve la striscia e deve recarsi a ritirare presso l’ufficio stesso. Fatto che crea un aggravamento delle presenze. E proprio in prossimità della coda esterna più volte sono dovuti intervenire i Carabinieri, i quali in alcuni casi hanno chiesto ai singoli utenti specifiche sulle operazioni da compiere, e quindi rimandando a casa tutte quelle esigenze non proprio indifferibili rispetto al ritiro della pensione. Questo nei giorni scorsi, ma ora quegli utenti, comunque devono recarsi in Posta e non si dà certo un bell’esempio nel centro cittadino in questo modo.
Occorre sicuramente estendere le aperture in relazione ad un flusso di utenza non contenibile, e ci permettiamo di suggerire anche la modalità di appuntamento come accade per alcuni istituti bancari. Ovviamente se qualcuno cerca di telefonare alle Poste di Carsoli per informazioni, nemmeno si riesce a trovare un numero di telefono e quelli che spuntano di fortuna su internet sono relativi ad un fax.
Ci sono stati casi di raccomandate inviate ed indirizzate allo stesso ufficio Postale che sono tornate indietro al mittente “per compiuta giacenza”. Segno che la direzione non ha nemmeno recepito o capito che quella missiva era indirizzata proprio alla struttura. Non potendo interloquire in alcun modo qualcuno dunque ha scritto ma la lettera è ritornata così come spedita.
Gli utenti cercano di rispettare la fila, e seguono l’andamento di entrata in maniera ordinata e composta, quindi non è che ce la si può prendere con la gente che si reca a compiere operazioni, che in molti casi sono necessarie, anche perchè non tutti hanno dimestichezza con l’on line soprattutto nei casi di ricarica di carte postepay. Speriamo che le aperture vengano riviste ed estese secondo nuovi criteri evitando questa situazione che è sicuramente poco idonea in relazion eal momento che si sta vivendo.
E su questo tema è anche intervenuto il sindaco di Carsoli Velia Nazzarro che stamattina ha scritto al Prefetto della Provincia dell’Aquila la seguente nota:
“Mi trovo costretta a sollecitare un Suo intervento in merito alla problematica di seguito spiegata che, in questo periodo di emergenza, sta ulteriormente aggravando una situazione di per sé già precaria.
L’apertura dell’ufficio postale di Carsoli, da alcune settimane, ha subito una riduzione di orario: dall’apertura quotidiana (lunedì, mercoledì e sabato fino alle 13,30 e il martedì e giovedì orario continuato fino alle 19,00) si è passati a soli tre giorni a settimana (martedì, giovedì e sabato solo orario antimeridiano). Come se ciò non fosse sufficiente, Poste Italiane ha ben pensato di chiudere totalmente l’ufficio di Poggio Cinolfo, frazione di Carsoli.
Inoltre, a questa contrazione del “tempo” del servizio, non è corrisposta una riduzione delle operazioni consentite. Conseguentemente, tale nuova e alquanto discutibile organizzazione dell’ufficio postale di Carsoli e la chiusura di quello di Poggio Cinolfo, ha determinato gravi disagi e un “affollamento” di persone all’esterno dell’ufficio postale.
Per comprendere la gravità della situazione determinata da una scelta aziendale “inopportuna” nel caso di specie, è necessario tener presente che l’ufficio postale di Carsoli è utilizzato anche dai cittadini dei numeri Comuni limitrofi che sono privi di un ufficio postale.
A nulla sono valse le richieste della scrivente al Responsabile di Poste Italiane volte ad ottenere la riapertura quotidiana dell’ufficio postale di Carsoli e di quello di Poggio Cinolfo, in modo da distribuire gli utenti in più giorni ed evitare gli affollamenti, oltre ovviamente alla riduzione delle operazioni consentite non urgenti.
Poichè la problematica evidenziata potrebbe essere facilmente risolta secondo le modalità sopra evidenziate, confido in un Suo cortese intervento.”