Avezzano. E’ ancora polemica in città per l’affidamento di un incarico legale da parte del Comune di Avezzano al sindaco di San Benedetto, Quirino D’Orazio, e al collega commercialista, Nicola Fedele. I consiglieri comunali Roberto Verdecchia e Cristian Carpineta sono intervenuti nuovamente sulla vicenda rimarcando alcuni aspetti sui quali attendono un chiarimento dal sindaco Gabriele De Angelis. “Apprendiamo con stupore la risposta stizzita del collega professionale D’Orazio”, hanno commentato i consiglieri, “per un iniziale modesto incarico di duemila euro (almeno così sembrava), conferitogli in un periodo elettorale durante il quale la moglie era candidata con apparentamento ufficiale con il più noto consigliere regionale Emilio Iampieri, ma, non ce ne voglia, noi siamo quelli dell’opposizione, del Città di Avezzano e non del suo Comune, e non abbiamo interesse di dire e raccontare circostanze non vere e quindi false e quando parliamo di “cambiali elettorali” da pagare in anticipo lo possiamo affermare a ragion veduta e con la documentazione in atti e in nostro possesso, interfacciata dalle elezioni del 10 febbraio che sono appena trascorse.
Nessuno di noi due disconosce la sua professionalità e di Fedele, però essere tacciati per i cattivi di turno che non leggiamo la documentazione in atti o la leggiamo con tanta superficialità ed addirittura una sua riserva di agire nell’opportuna sede giudiziaria a tutela della sua reputazione professionale ci desta qualche perplessità, di talchè come qualche vecchio saggio politico che noi non dimenticheremo mai, aveva a dire che “a pensar male non si fa peccato”, tale motto oggi lo rivendichiamo e lo facciamo nostro.
Noi non abbiamo pensato male nè dell’incarico dato e a chi è stato dato. Però come lei ben dovrebbe sapere e ricordare -forma e sostanza- vanno rispettate e non confuse come sembra aver fatto lei parlando di diritto amministrativo e Irap. E allora, ricordandole che il Comune di Avezzano ha un ottimo ufficio legale era lecito aspettarsi che tale compito, già pagato da noi avezzanesi, si svolgesse all’interno dell’ente, essendo già strutturato di suo, ma se così non è stato per volontà di qualche dirigente pazienza, faremo i cattivi di turno. Sarebbe quindi il caso di chiederle perché negli atti non appare nessuna richiesta di autolimitazione dei profitti che in nessun caso non supereranno l’importo dei 40mila euro in caso di recupero delle somme e del perché la determina dirigenziale a firma del dirigente Claudio Paciotti (oscurata sul sito della trasparenza certo non da lei), non porta tale riferimento.
Siamo altresì a ricordarle che giustamente come osserva lei, tale atto poteva essere svolto sin dall’anno 2012/13, “forse” perché gli altri anni sono andatati prescritti (ma non per la Corte dei Conti aggiungiamo noi), però lei dimentica o sconosce che gli assessori al bilancio erano ben altri che sembrano essere suoi attuali colleghi di coalizione nonché di partito identificabili se non erriamo nelle persone di De Angelis attuale sindaco e Ferdinando Boccia attuale consigliere, quindi se deve muovere lontane accuse verso chi aveva altri incarichi è doveroso che lei conosca e non ignori la storia della nostra Città.
Quanto al fatto di una sua presunta riserva di agire legalmente presso l’autorità giudiziaria di competenza per tutela della sua reputazione professionale, sono a lei ben noti i due indirizzi in via Corradini ove potrà scegliere se adire la autorità giudiziaria civile o penale. Scelga lei quale delle due verità intende percorrere, ma si ricordi che a noi, che siamo consiglieri della città di Avezzano e prima di tutto avezzanesi, stà a cuore le sorte della nostra città e non gli interessi politici del politicante di turno e soprattutto quelli personalistici dei loro “vicini di casa”.