Avezzano. Un’azione legale di significativa importanza è stata intrapresa contro la Regione Abruzzo per la gestione delle risorse idriche nel Fucino e nella Valle del Giovenco. L’Avvocato Michele Pezone, in rappresentanza delle associazioni Forumambientalista, Salviamo l’Orso e Rewilding Apennines, ha depositato un ricorso presso il Tribunale Superiore delle Acque, impugnando l’approvazione regionale di ingenti captazioni idriche.
Il provvedimento contestato, approvato a giugno, prevede il prelievo di diverse migliaia di litri al secondo dal Fiume Giovenco, dalle sorgenti Restina e Boccione, e da numerosi pozzi nel Fucino. Le associazioni denunciano come tali interventi aumenterebbero ulteriormente prelievi idrici già oggi considerati insostenibili.
Tra le gravi criticità evidenziate nel ricorso – che conta ben 25 motivi –, spicca l’approvazione da parte della Regione di una Valutazione di Impatto Ambientale “postuma”, ovvero relativa a opere in parte già realizzate da anni e con prelievi idrici in atto senza le dovute autorizzazioni. Inoltre, le associazioni sottolineano la mancanza di un bilancio idrologico aggiornato per l’intera Piana del Fucino.
La comunità locale ha manifestato forte preoccupazione: centinaia di cittadini dei paesi della Valle del fiume Giovenco, direttamente testimoni dello stato di sofferenza del loro corso d’acqua, si sono costituiti in comitato per la tutela del fiume.
Le associazioni ribadiscono che, di fronte all’ennesima crisi idrica in corso, non è sostenibile pensare di aumentare indefinitamente i prelievi d’acqua, illudendo gli agricoltori con un “progetto nato già fallito”. Questa strategia, affermano, mette in pericolo anche l’approvvigionamento idropotabile per la popolazione, poiché le falde da cui si attinge sono le medesime.
Nonostante le associazioni abbiano depositato numerose osservazioni propositive e sollevato puntuali criticità, basate anche su dati inoppugnabili sullo stato di crisi idrica, hanno incontrato un “muro di gomma” nell’apparato regionale. La proposta alternativa è agire sulla domanda d’acqua, promuovendo colture meno idro-esigenti, cicli agricoli meno intensivi e tecniche di irrigazione più parsimoniose, indirizzando in tale direzione gli investimenti necessari.
I dettagli del ricorso e le motivazioni approfondite saranno illustrati in una conferenza stampa che si terrà ad Avezzano mercoledì 30 luglio alle ore 11. La sede esatta dell’incontro verrà comunicata a breve.