Avezzano. Le problematiche che affliggono il Servizio Idrico Integrato nella Marsica sono ormai da qualche tempo alla ribalta della stampa locale, ancora di più dopo la conferenza stampa del Commissario Unico Straordinario dello scorso 2 aprile.
Sulla vicenda ora interviene il Direttore dell’Ente d’Ambito 2 Marsicano, Corrado Rossi, che più volte ha segnalato le criticità che investono la gestione del servizio affidata al Cam e ne ha tenuto informati i Sindaci azionisti della Società.
“Spesso purtroppo le scelte aziendali non hanno tenuto conto degli esiti, spesso negativi, della attività di controllo svolta dall’Ente d’Ambito Marsicano sugli atti fondamentali di gestione della società Cam, in alcun casi anzi fortemente contestati dal management aziendale”, afferma Rossi, “perché l’erogazione del Servizio Idrico Integrato nella Marsica non si interrompa è necessario che si lavori seriamente e nel rispetto delle regole assumendo decisioni gravi, ma non più rinviabili. Pertanto non posso che rivolgere un appello agli amministratori del Came soprattutto ai Comuni Soci della stessa Società di intervenire con urgenza per porre in essere azioni volte a garantire la prosecuzione del servizio nel pieno rispetto della legge, dando priorità agli interventi infrastrutturali e di manutenzione, anche in vista della prossima stagione estiva.
Questo intervento”, sottolinea Rossi, “non consono alla mia normale attività amministrativa, nasce per fare chiarezza su alcuni aspetti che non possono essere trascurati. Il Servizio Idrico Integrato è un servizio pubblico essenziale come tale, nonostante le difficoltà e le problematicità esistenti, non può essere né interrotto né compromesso.
Credo sia noto a tutti”, continua Rossi, “ma ritengo utile ricordare che anche venendo meno l’affidamento della gestione al Cam. ed in attesa di scelte di più ampia dimensione il servizio idrico integrato deve continuare ad essere fornito, assicurando il rispetto dei superiori interessi quali la salute e l’ambiente oltre che naturalmente la qualità della vita dei cittadini della marsica e la competitività di un’area già così profondamente colpita dalla crisi economica. E’, infatti, noto che la gestione del Servizio Idrico Integrato, e sottolineo INTEGRATO, non potrà ritornare in capo ai singoli Comuni sia perché sussiste un divieto espresso di legge di gestione diretta da parte dei Comuni dei servizi pubblici di rilevanza economica, come è il caso del Servizio Idrico Integrato, sia perché il servizio come attualmente configurato ovvero l’insieme dei servizi di captazione dalle sorgenti, di distribuzione attraverso le reti acquedottistiche che travalicano i confini comunali, collettamento attraverso le reti fognarie, e di depurazione delle acque attraverso gli impianti di depurazione, non è gestibile a livello comunale.
Infatti, per esempio”, chiarisce Rossi, “la depurazione per obbligo di legge e a pena di sanzioni da parte della comunità europea avviene a livello di agglomerato urbano (più centri abitati insieme o più parti di centri abitati insieme) in una logica di efficienza di funzionamento degli impianti ma anche di risparmio. Non è pensabile avere un depuratore per Comune, salvo poche eccezioni di Comuni di grandi dimensioni, sia perché probabilmente non funzionerebbero bene sia perché si configurerebbe un cattivo uso dei soldi pubblici.
E’ noto peraltro”, conclude il direttore Rossi, “che qualsiasi azione che ponga in pericolo la salute umana o la tutela dell’ambiente o la regolare erogazione di questo servizio pubblico, anche se motivata da inadempimenti contrattuali di natura economica, è presidiata anche da norme di carattere penale, oltre che di carattere amministrativo e contabile”.