Avezzano. Dopo gli ultimi tagli all’ospedale di Avezzano che prevedono accorpamenti di nove reparti, chiusura dei posti letto ad Oncologia e chiusura totale di Neurochirurgia, il manager della Asl Avezzano Sulmona L’Aquila, Giancarlo Silveri, interviene sulla questione sottolineando che per Neurochirurgia è solo un provvedimento momentaneo. «L’ordine si servizio», ha affermato il direttore generale, «è provvisorio, in attesa che il nuovo neurochirurgo prenda servizio visto che è stato espletato un concorso». Ad Avezzano c’era stata, infatti, l’interruzione dell’attività dell’unità operativa trasferita all’Aquila. Erano rimasti sei posti letto per i ricoveri ora disattivati. «Una situazione temporanea, in attesa dalla procedura concorsuale», ha chiarito il manager, «che permetterà l’assunzione di un neurochirurgo e quindi la ripresa delle attività». L’iter, già avviato, dovrebbe concludersi dopo l’state. Su Oncologia, che deve far fronte a una domanda di pazienti esorbitante, il manager ha confermato che l’abolizione dei posti letto. «E’ un provvedimento definitivo preso perché il reparto funziona con prestazioni programmate diurne, e quindi i posti letto non erano utilizzati. Per i casi in cui dovessero servire i posti letto per la notte verranno utilizzati quelli del reparto di geriatria». L’abolizione dei posti letto farà sì che il reparto svolgerà solo turni diurni, dalle 8 alle 20, divenendo di fatto una sorta di servizio ambulatoriale. «Il servizio», ha aggiunto il direttore generale, «non subirà tagli o variazioni e questo è quello che conta. Non vogliamo che si creino allarmismi per questioni che non influenzano la qualità del servizio messo a disposizione dei pazienti». Rimangono anche gli accorpamenti per le ferie ai dipendenti con la fusione di Urologia, che dal secondo piano si sposta al quarto insieme a Otorinolaringoiatra, e di Ortopedia 2, neurologia e neurologia lungo degenza che finiscono tutte al secondo piano all’interno del reparto di Neurochirurgia, oramai chiuso, così come i vecchi accorpamenti dei reparti di chirurgia e medicina generale uomini e donne, accorpati oramai da tre anni.