Avezzano. “La Direzione Regionale Agricoltura ha bisogno di efficienza e non del gioco delle tre carte a cui sembra di assistere” – affermano i consiglieri provinciali di centrodestra Felicia Mazzocchi e Gianluca Alfonsi – “con il placet dei Consiglieri Regionali di maggioranza che si perdono in dichiarazioni senza contenuto. Infatti per quanto concerne il CRAB, che fino a prova contraria ha già qui la sua sede e, semmai, finalmente, dovesse nascere il nuovo Centro di ricerca regionale, fortemente voluto dal Consiglio provinciale uscente con proposta di legge unanimemente deliberata, nulla di nuovo all’orizzonte, è esattamente ciò che è in programma da almeno un paio di anni in merito: a sede ad Avezzano, rafforzamento dei servizi per l’agricoltura, supporto alla ricerca sul territorio ecc. ecc…. ci rappresentino piuttosto, dopo un anno, l’operato della “quaterna” di liquidatori con annesso costo per la collettività. No perché il tempo passa e il problema appare incancrenito. Di questo e di altri servizi all’agricoltura che il territorio legittimamente pretende, abbiamo parlato in molte occasioni, nello scorso mandato amministrativo, durante le commissioni consiliari in Provincia e nelle sedute di Consiglio Provinciale. Ma ora si aggiunge altra benzina sul fuoco se il Dipartimento per l’agricoltura viene “riorganizzato” con un forte accentramento delle funzioni presso la direzione, anzichè valorizzare gli uffici decentrati nel rapporto con il territorio, avvicinando l’agricoltore e l’allevatore allo Stato. La nostra sollecitazione è alla Commissione Agricoltura che ascolti gli addetti per avere i migliori spunti su come riformare l’apparato burocratico del Dipartimento. Semplificare, non è nascondere la polvere sotto il tappeto, infatti se non si ha una visione della problematica a 360 gradi, compreso dipendenti regionali da formare o da riqualificare dando nuova linfa all’attività, non si raggiungerà mai una produttività soddisfacente, un’evasione rapida delle pratiche senza adeguata informatizzazione e nuove procedure più semplici e veloci, eliminando duplicazioni di carte. Serve il potenziamento degli uffici periferici UTA che si possano occupare di tutte le richieste provenienti dagli utenti (P.S.R., UMA, Istruttoria danni da fauna selvatica, credito agrario, servizi fito-sanitari, agrometeorologia, agrochimica, ambiente, sicurezza alimentare, marchi comunitari e regionali, gestione patrimonio fondiario, attività connesse alla riforma fondiaria, usi civici, demanio armentizio.…), vicini alla gente, veri sportelli di prossimità. Non si può prescindere dalla riqualificazione del personale che deve essere un obiettivo imprescindibile nell’ottica di una vera riorganizzazione redditizia per i cittadini per migliorare i servizi resi. Tanto più è necessaria una vera riorganizzazione se si aggiunge che l’attuazione della riforma Delrio prevede che le funzioni (anche in materia agricola), esercitate su delega regionale dalle Provincie, vengano riportate in seno alla Regione. Dunque, senza voltarsi indietro, occorre fare presto perché, a fianco ad una compagine di dipendenti regionali che non si rinnova, cresce un’economia agricola sempre più avanzata e tecnologica che abbiamo il dovere si supportare. Magari con un funzionamento dinamico di tutta la struttura l’Assessore può dedicarsi più compiutamente ai rapporti con la Comunità Europea, fonte primaria delle risorse che possono essere spese per la nostra economia agricola. Peraltro è proprio il rapporto con l’Europa che deve essere privilegiato per evitare le gravi disfunzioni nella gestione del PSR e, quindi, gravi danni per gli imprenditori. Senza recriminare sulla chiusura dell’Arssa, obiettivo dell’Assessore sia l’efficienza di tutto il settore senza avere nostalgia di poltrone che non servono. Serve – concludono i Consiglieri – competenza e preparazione degli addetti per dare le risposte che il mondo agricolo si aspetta e, possibilmente nella comoda e storica sede di piazza Torlonia che può ospitare tutti i servizi risparmiando sulla gestione”.