Celano. “Mai maltrattato la mia compagnia e i miei figli”. Si difende così il celanese, padre di famiglia, accusato di maltrattamenti e denunciato dalla polizia dopo la denuncia della moglie, costretta a essere accolta insieme ai figli in un istituto rimasto segreto. La donna aveva segnalato l’accaduto al centro antiviolenza della Croce Rossa italiana di Avezzano. Tramite il suo legale, l’avvocato Domenicantonio Angeloni, ha presentato ai carabinieri una contro denuncia nei confronti della sua compagna, per sottrazione di minori e calunnia. “Sono sempre stato
disponibile nei suoi confronti” scrive l’uomo, “ma nel corso della nostra convivenza nonostante le mie manifestazioni di affetto, senza motivo, ha iniziato ad avere una crescente apatia e insofferenza nei miei confronti”. “Non si preoccupava nemmeno delle minime necessità dei nostri figli” continua, “passava giornate intere a chattare. Al mio rientro dal lavoro, alla sera, ero io che mi preoccupavo di farli mangiare e di far fare loro i compiti”. “Il 14 aprile”, racconta, “mi sono ritrovato i carabinieri in casa. Mi hanno spiegato che erano stati chiamati da lei perché accusato di aver picchiato i bambini e minacciato e insultato lei, ma è tutto falso. Il maresciallo mi ha trovato seduto con mio figlio, mentre lo aiutavo a fare i compiti”. L’uomo contesta anche l’operato del centro antiviolenza: “E’ ingiusto che, prima di informare il tribunale dei minori, abbiano accompagnato la mia compagna in commissariato”.