Capistrello. “Fate presto. Qui è un macello: la gente muore sotto le macerie e i superstiti vivono in una situazione infernale”. È l’appello che un manager 38enne di Capistrello, Emilio Bucci, che ha lanciato attraverso Facebook da un villaggio vicino Kathmandu, dove si trova da oltre un anno alle dipendenze di un’impresa edile che sta realizzano un acquedotto. Il messaggio è stato raccolto dal fratello Vincenzo che vive a Genova e che lo ha diffuso. Al momento della scossa che ha devastato il Nepal, il giovane si trovava in un tunnel sotterraneo insieme con altri operai. Secondo il racconto fatto al fratello Vincenzo, Emilio è riuscito a salvarsi, con gli altri, per la tempestività con cui hanno raggiunto l’uscita del tunnel che subito dopo è parzialmente crollato. Una volta fuori, resosi conto dell’accaduto, ha cominciato a scavare tra le macerie alla ricerca di superstiti mettendo in salvo numerose persone. Nel villaggio non sono ancora arrivati i soccorsi e i sopravvissuti hanno difficoltà anche a reperire cibo e ripari di fortuna dove trascorrere la notte. Il giovane lavora per la Cmc di Ravenna. Lunedì 15 luglio è stato ufficialmente firmato a Kathmandu il contratto per la commessa “Melamchi” in Nepal. L’azienda è pertanto ufficialmente operativa in Nepal con una commessa di importanza nazionale, finanziata da un prestito della Asian Development Bank (ADB) e che si conforma alla normatica internazionale FIDIC di gestione del contratto. La durata prevista è di 36 mesi. Il valore della Commessa, tasse incluse, è di USD 97,8 milioni. “L’amministrazione comunale e l’intera comunità di Capistrello seguono con apprensione la sorte del nostro conterraneo Emilio Bucci”, hanno commentato gli amministratori, “ancora una volta un figlio della nostra terra impegnato lontano da casa a dimostrare la capacità di sacrificio e la solidarietà di cui siamo capaci. Un forte abbraccio a Emilio che aspettiamo a braccia aperte e un appello alla comunità internazionale a fare presto per le popolazioni colpite dal sisma”.